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 2012  giugno 22 Venerdì calendario

RUTELLI SCARICA I GUAI DELLA MARGHERITA SU BERSANI


Domani alle 14 Luigi Lusi inizierà a parlare come finora non aveva mai fatto. L’ex tesoriere della Margherita risponderà alle domande del gip, Simonetta D’Alessandro, che verteranno quasi tutte sulle omissioni compiute durante il precedente interrogatorio da uomo libero. Allora Lusi diede le sue versioni dei fatti raccontando (come è lecito a un indagato) più di una bugia e nascondendo transazioni finanziarie che in quel momento non erano note agli inquirenti. Ora per rendere meno pesante e più rapida possibile la carcerazione preventiva i magistrati hanno bisogno di un segno tangibile della sua collaborazione, soprattutto anticipando la ricostruzione di passaggi di denaro identificati ma senza ancora avere una idea precisa della destinazione finale. Parlerà quindi di sé il tesoriere, ma sarà inevitabile anche ricostruire passaggi di denaro non lineari di cui poi hanno avuto la sostanziale disponibilità altri leader della Margherita oggi militanti nel Pd o nell’Api. LE AMMISSIONI Finora molti di loro - e per primo l’ha fatto Beppe Fioroni- hanno ammesso di avere ricevuto fondi dall’ex tesoriere, rivendicandone la legittimità: quei soldi sono stati utilizzati per il loro scopo istituzionale, pagando spese dell’attività politica. Ci sono però due contabilità diverse e parallele che hanno portato quei fondi nella disponibilità sostanziale di altri dirigenti (solo alcuni) del partito ora sciolto. E la differenza di quei flussi ha rilievo penale. Il primo flusso è quello più alla luce del sole, in grado di sollevare interrogativi e creare pro- rilievo probabilmente per gli inquirenti. Rimborsi spese ottenuti presentando giustificativi di varia natura, o finanziamenti a società e fornitori per spese di attività politica tradizionale. Sono di questo tipo i fondi che Lusi stesso ha ammesso di avere dato indirettamente a Matteo Renzi (che nega) e ad Enzo Bianco (che conferma) per pagare manifesti, convegni, segreterie politiche. Ci sono altri fondi invece che hanno interesse per i magistrati. Ed è su questo che Lusi inizierà a fornire chiarimenti come finora non è avvenuto. Perché si tratta di trasferimenti opachi, spesso in elusione delle stesse norme bancarie e sul riciclaggio. Pagamenti in contanti o attraverso il sistema degli assegni in bianco incassati da un mediatore che poi ha fatto arrivare il cash nella disponibilità del singolo politico o del suo staff. IL METODO Il metodo (di cui finora è stata rintracciata solo la parte utilizzata da Lusi per le ristrutturazioni immobiliari o pagamenti in nero a suo favore) utilizzato naturalmente non depone a favore della trasparenza né della liceità del pagamento. E su questo vale la pena indagare. È probabile che già nel primo interrogatorio Lusi sia in grado di fornire chiarimenti sui famosi dati contenuti nella chiavetta Usb consegnata ai magistrati dalla sua segretaria, e dei cui finora è stata resa pubblica solo piccolissima e marginale parte. Ci sono ad esempio le distinte organizzate di tutti i rimborsi spesa personali dei nove possessori di carte di credito intestate alla Margherita. Da quelle distinte emerge ad esempio che più di uno dei dirigenti amava mangiare assai bene e frequentare ristoranti di lusso. Nessuna spesa di quel tipo era classificabile con il celebre slogan di Francesco Rutelli su “pane e cicoria”. Nell’attesa delle imminenti novità destinate a fare allargare l’inchiesta sulla Margherita, si è aperto un caso politico sulla liquidazione del partito decisa sabato scorso. Nella delibera finale Rutelli & c hanno deciso infatti di caricare sulle spalle del Pd tutto quel che resta della Margherita: contratti, utenze, il personale che resta (pochi: quattro dipendenti), beni mobili e una generica “contribuzione per il quotidiano Europa”. Peccato che prima di deliberare nessuno si sia peritato di avvisare i diretti interessati. Né di trasmettere ai vertici del Pd il testo della delibera adottata, che ieri sera era ancora ignota al tesoriere del partito di Pierluigi Bersani. Il costo principale trasferito con una formulazione abbastanza ambigua è proprio quello del quotidiano Europa, cui è stata allegata una piccola dote: due milioni di euro accantonati dalla Margherita secondo legge per favorire la presenza delle donne in politica. Rutelli un po’ grottescamente ha fatto scrivere in delibera che la finalità della legge sarà rispettata da Europa attraverso articoli che spingano a candidare più donne…