Rassegna, 22 giugno 2012
Alle banche spagnole servono 64 miliardi
• Sono arrivati finalmente i rapporti sulla crisi del sistema bancario spagnolo realizzati dai due revisori indipendenti, lo statunitense Oliver Wymann e il tedesco Roland Berger. Dicono che, nella migliore delle ipotesi, per mettere in sicurezza le banche iberiche ci vorranno 51 miliardi; nella peggiore, ne occorreranno 62. La somma è parecchio più leggera dei 100 miliardi stanziati il 9 giugno. La richiesta formale di aiuti da parte del premier spagnolo Rajoy è attesa a ore. I revisori hanno detto che Banco Santander, Bbva e Caixabank sono a posto. Bankia, Novacaixagalicia e Catalunya Caixa sono quelle che hanno bisogno nell’iniezione più grande. I tre potrebbero richiedere tra i 31 e 41 miliardi nello scenario flessibile immaginato dalle prove di sforzo effettuate sui conti delle aziende di credito. Una parte, stimano fonti europee, dovrà essere ricapitalizzata giù in luglio, mentre per il grosso si andrà in autunno. In settembre arriverà oltretutto la seconda ondata di rapporti di audit, quattro questa volta. Madrid dovrà firmare un memorandum entro metà luglio. Conterrà i tempi e modi dei finanziamenti («almeno 15 anni, 3-4% di interesse», dicono più fonti). Lo strumento, il fondo salvatati temporaneo Efsf o quello permanente, Esm (probabile la soluzione ibrida). E gli obblighi di riforma. [Zatterin, Sta]
• Ieri un collocamento di titoli spagnoli quinquennali è andato via con un rendimento che non si vedeva da 15 anni, il 6,07 per cento. [Zatterin, Sta]