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 2017  dicembre 20 Mercoledì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Paolo Gentiloni
Il Ministro dell’ Interno è Marco Minniti
Il Ministro degli Affari Esteri è Angelino Alfano
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Valeria Fedeli
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Anna Finocchiaro (senza portafoglio)
Il Ministro dello Sport è Luca Lotti (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale e Mezzogiorno è Claudio De Vincenti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Donald Trump
Il Presidente del Federal Reserve System è Janet Yellen
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Emmanuel Macron
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Édouard Philippe
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Ram Nath Kovind
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Ma le parole di Visco scagionano oppure no il governo sul pressing per il caso banche?

La commissione parlamentare sulle banche, che a questo punto sarebbe meglio chiamare commissione sul caso Etruria, ieri ha sentito il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. 

• Ma Visco non è quello che Renzi ha attaccato qualche tempo fa?
Esattamente. Ricorderà che, a metà ottobre, Renzi mise in imbarazzo tutti quanti imponendo a Montecitorio di votare una mozione in cui si certificava uno sgradimento della Camera al rinnovo di Visco come governatore di Bankitalia. Mattarella non se ne fece intimidire e impose a Gentiloni che Visco restasse in via Nazionale. E ricorderà anche che fu lo stesso Renzi a volere fortemente la commissione incaricata di indagare sui guai bancari degli ultimi anni e sulle perdite patite dai risparmiatori, nonostante si fosse ormai a ottobre, a ridosso della fine della legislatura, con troppo poco tempo a disposizione per poter svolgere al meglio il compito d’indagine. Evidentemente l’intenzione di Renzi, era di dare tutta la colpa dello sfascio bancario all’attuale governatore di Bankitalia, che non avrebbe vigilato abbastanza. 


• Ora che mi ha ricordato tutto questo, le dispiacerebbe riferirmi cosa ha detto ieri Visco?
Prima ha presentato una sorta di memoria difensiva del lavoro svolto da Bankitalia negli ultimi anni. Alla base della crisi non c’è «una vigilanza disattenta, ma la peggiore crisi economica nella storia del nostro Paese», ha detto Visco. «La mala gestio di alcune banche c’è stata e l’abbiamo più volte sottolineato. Nell’opinione di alcuni la Banca d’Italia avrebbe sempre detto che andava tutto bene e avrebbe sottovalutato la situazione. Non è vero». Poi, incalzato, ha affrontato il caso più caldo, quello di Banca Etruria, l’istituto liquidato per insolvenza nel novembre 2015, di cui è stato vicepresidente Pier Luigi Boschi. «Su Banca Etruria non voglio dire che non me ne importava niente...», però, se comparato alla crisi economica nel complesso, «il mio livello di attenzione era modesta». Visco ha ricordato di aver avuto diversi incontri nel 2014 con l’allora premier Matteo Renzi: «Nel primo parlammo di boy scout, nel secondo di economia, come nel terzo. Fu allora, presenti anche Delrio e Padoan, che mi chiese: “Perché la Popolare di Vicenza vuole prendere questi di Arezzo?”. Io non risposi […] In un altro incontro, a richiesta di informazioni su banche in difficoltà io risposti a Renzi che di banche in difficoltà io parlo solo con il ministro. Lui la domanda la fece e io non risposi».


• E sulla Boschi che cosa ha detto?
Che l’allora ministro del governo Renzi chiese con chi potesse parlare riguardo Etruria. L’interlocutore era Fabio Panetta, il vice di Bankitalia e i due effettivamente poi si incontrarono, come ha raccontato Visco. A Panetta la Boschi «manifestò il dispiacere e le preoccupazioni sulle conseguenze della crisi di Banca Etruria sul territorio». Panetta riferì «a me e al dg Rossi dei brevi colloqui», racconta Visco, nei quali «non ci fu richiesta di interventi e non si parlò di questioni di vigilanza». La Boschi chiese dell’impatto della crisi sul territorio: «Non effettuò alcuna sollecitazione di alcuna natura su Etruria né chiese informazioni».


• Mi sembra che le parole di Visco scagionino del tutto Renzi e la Boschi?
Ieri il segretario del Pd ha esultato: «Visco ha confermato che non ci sono state pressioni. Lo ringrazio per aver messo la parola fine a settimane di speculazione mediatica e di linciaggio verbale verso esponenti del mio governo». Allo stesso tempo hanno esultato anche i 5 Stelle: «Renzi si interessò di Etruria, sbugiardato». In questa disputa politica Renzi ha conquistato un punto importante, direi fondamentale. Soprattutto perché l’altro ieri in audizione il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan aveva di fatto preso le distanze da Maria Elena Boschi. «Io non ho mai autorizzato nessuno a parlare con altri di questioni bancarie, né ho richiesto che persone o membri del governo che avessero contatti con il mondo bancario, venissero a riferire a me», ha dichiarato Padoan alla commissione. «La responsabilità del settore bancario è in capo al ministro delle Finanze che d’abitudine ne parla con il presidente del Consiglio». La Boschi, insomma, ha operato in autonomia senza discuterne con Padoan. 


• Vista così sembra che questa commissione sia stato un boomerang per il Pd? 
Oggi ne capiremo di più, perché sarà il turno di Federico Ghizzoni, l’ex amministratore delegato di Unicredit. Dovrà chiarire se è vero, come ha scritto Ferruccio de Bortoli nel suo libro Poteri forti (o quasi), che la Boschi gli chiese di valutare una possibile acquisizione di Etruria. Circostanza sempre smentita dall’ex ministra e finora mai commentata da Ghizzoni. Se mai dovessero emergere responsabilità della sottosegretaria riprenderebbe quota l’ipotesi di dimissioni o di una non ricandidatura. Nel Pd non sono pochi quelli che mugugnano perché pensano che la sottosegretaria sottragga voti in campagna elettorale. Il ministro Andrea Orlando l’ha detto chiaramente: «Tutti noi dobbiamo essere sottoposti dal partito a una valutazione per vedere chi può portare più consensi e chi meno».
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