La Stampa, 20 dicembre 2017
In un anno 114 Daspo per il decoro urbano
Sono 114 i Daspo urbani disposti finora nel Paese, da Milano a Messina, passando per Bologna e Roma. Mutuati dal mondo del calcio, sono provvedimenti di allontanamento da un’area circoscritta della città nei confronti di chi manifesta atteggiamenti indecorosi o si macchia di reati come lo spaccio o il commercio abusivo.
Voluti un anno fa dal ministro dell’Interno Marco Minniti, su sollecitazione dei sindaci, concedono a questi ultimi il potere di ordinanza anche se il titolare del Viminale ha sempre ribadito che «non ci saranno sindaci-sceriffo». Tanto più che il Daspo viene emanato dalle Questure, anche su segnalazione della polizia municipale e dei carabinieri.
E se spesso, com’è accaduto a fine novembre a Bologna, le persone colpite sono dei senza tetto, si tratta di una misura per garantire la sicurezza urbana.
«Non siamo, insomma, di fronte a una guerra ai poveri – precisa Antonio Decaro, presidente dell’Anci (Associazione nazionale Comuni) – ma di misure per contenere i danni alla città e ai cittadini sotto vari punti di vista. Nel senso che si punisce chi lede il decoro urbano o la libera accessibilità o la fruizione di infrastrutture, come ferrovie e aeroporti, luoghi di pregio artistico, storico o interessati da flussi turistici. Ma anche chi abusa di alcolici o droghe o esercita la prostituzione in modo ostentato. Viene inoltre sottoposto al Daspo anche chi vende merci contraffatte».
Ecco quindi che nel mirino finiscono spesso parcheggiatori abusivi, come i 13 individuati a Napoli lo scorso giugno o i 2 a Bari il 25 ottobre o i 3 di un mese fa a Messina. A Gallarate, da febbraio a settembre, 12 Daspo a imbrattatori, a ottobre, a Venezia, è stato allontanato un habitué della stazione di Mestre, mentre l’8 dicembre è toccato a 14 persone che bivaccavano nei pressi delle aree di accesso e transito, oltre che delle banchine dei treni, alla stazione Termini di Roma. E ancora: 6 Daspo a prostitute a Modena, lo scorso settembre, più un altro a uno spacciatore.
A livello politico il tema fa ancora molto discutere. E se alcuni lamentano il fatto che allontanare i «disturbatori» da un luogo significa spostarli semplicemente da un’altra parte, c’è anche chi reclama maggiore attenzione alle fasce deboli. Il 22 novembre scorso a Bologna 10 clochard sono stati colpiti da Daspo urbano perché impedivano il passaggio dei pedoni vicino alla stazione ferroviaria. L’opposizione è subito salita sulle barricate. Secondo Coalizione Civica «La giunta Merola aderisce al vento xenofobo e populista che porta a stigmatizzare lo stato di bisogno e la povertà come una colpa».