la Repubblica, 20 dicembre 2017
Sharon Stone: «Rinasco a 60 anni Anche una miniserie con Sorrentino»
LOS ANGELES L’annuncio arriva quasi per caso: «Farò una miniserie con Paolo Sorrentino». Sharon Stone, capelli biondi corti, in splendida forma, sembra così felice all’idea che quasi le sfugge di bocca la notizia, tanto che subito precisa «è prematuro per parlarne nei dettagli. Quando sarà il momento vi dirò tutto. Ho sentito che era arrivato il momento di tornare in pista. Alla mia socia ho detto: “Preparati perché sarà un impegno dopo l’altro per un bel pezzo. Se non adesso, quando?». La diva di Basic Instinct e Casinò è un fiume in piena. Racconta di quando, 16 anni fa, pensò «veramente di essere morta», a causa dell’aneurisma che per poco non l’ha uccisa. «Ho visto una luce bianca e brillante, una luce gloriosa... dico sul serio, credo di essere morta e poi resuscitata». 60 anni a marzo, più bella e vivace che mai, è piena di progetti. Il primo è la serie interattiva televisiva diretta da Steven Soderbergh Mosaic per HBO. Sarà trasmessa a gennaio, ma già da ora lo spettatore può scaricare l’app Mosaic su smartphone e tablet e proiettare le immagini sulla tv grazie allo screen mirror per scegliere in che direzione portare i personaggi man mano che vengono introdotti. Lei, Stone, è Olivia Lake, autrice di successo di libri per bambini, che intrattiene rapporti diversi con due uomini: l’aspirante artista squattrinato Joel (Garrett Hedlund) e il facoltoso Eric (Frederick Weller).
Intorno a loro una girandola di personaggi interpretati da attori famosi come Beau Bridges, Paul Reubens (alias Pee Wee Herman – famoso per i programmi tv per bambini, ma condannato nel 1991 per comportamenti inopportuni).
Signora Stone sta lavorando tantissimo. Perché?
«Primo, i miei figli sono grandicelli e sono più tranquilla a lasciarli soli, insomma ho più tempo per me.
Secondo: adoro recitare. Terzo: ho assunto un nuovo manager e un nuovo agente, e le ruote dell’ingranaggio hanno iniziato di nuovo a girare. Ora sto recitando in una commedia con Bette Midler.
Poi ci sarà Sorrentino. Nel frattempo Mosaic. Una bellezza.Sarà per via della nuova Golden Era della tv, ma sento che stiamo vivendo un momento di straordinaria creatività. E ne voglio far parte. Ma soprattutto, mi sento di nuovo forte».
Com’è stato lavorare con Soderbergh?
«Elettrizzante. Non solo per via dell’interattività, oggi possibile grazie alle app e allo streaming. Il pubblico ha a disposizione oltre 30 ore di materiale girato. Soderbergh girava lui stesso con la sua Red Camera. Un camerino in comune per tutti, niente sedie da regista né roulotte».
Un set spartano...
«Davvero. Beh, dopo un po’ ho tirato fuori la primadonna che è in me, ho sbraitato e ho ottenuto la mia sedia!
Me l’ha regalata la troupe dopo tre settimane di riprese, una sedia da cucina, di quelle vintage in finta pelle. Ma tanto non c’era mai il tempo per sedersi».
E il resto del cast?
«Con Paul Reubens siamo diventati amici. Mi ha fatto anche capire quanto a volte sia ingiusta e assurda l’opinione pubblica: lui ha subito una vera persecuzione che gli ha stroncato una brillante carriera».
E quindi cosa pensa del “molestie gate” a Hollywood?
«È giusto che le donne abbiano la libertà e anche una platea a cui raccontare quello che succede. Ma non so se la stampa sia il luogo giusto per questo. Voglio dire: se ne dovrebbe parlare nelle scuole e nelle università, là dove i giovani si formano. È lì che dobbiamo insegnare cosa è giusto e cosa non lo è. Ma non tutto è bianco o nero, bisogna distinguere, non fare mai di tutta un’erba un fascio».
Come ha affrontato la questione con i suoi figli?
«Ho tre maschi, tutti adottati, di 11, 12 e 17 anni. Se mi fanno domande vuol dire che sono pronti a ricevere risposte. E io sono pronta a dargliele».
Oggi che donna è diventata?
«A 40 anni pensavo di poter cambiare gli uomini, poi ho capito che è uno sforzo vano e sciocco: ognuno è quel che è, prendere o lasciare. Apprezzo la maturità conquistata a fatica sul campo».
Come festeggerà i 60 anni?
«Sarà un giorno di riflessione e quiete. È un traguardo da rispettare con umiltà. Quando ho compiuto 50 anni mi sentivo fiera di me e di avere ancora un look niente male! Ora mi guardo allo specchio e dico: “Hey, old lady, ancora te la cavi”».