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Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Leggendo la storia del santone romano Danilo Speranza (su cui vedi anche l’articolo di ieri di Stefania Angelini) ci si chiede come possa la gente credere fino a questo punto a quello che gli si dice, consegnare a un guru qualunque se stessi e i figli, subire violenze e umiliazioni senza fiatare, anzi convincendosi che le sevizie siano giuste, che il padrone abbia ragione, che ci si debba sforzare per accontentarlo, per ammansirlo, dandogli altre cose oltre a quelle che ha già avuto, denaro, case, negozi, licenze commerciali, poi il proprio corpo, poi il corpo dei propri figli. Alla domanda: perché hai creduto alle balle che ti raccontavano?, il 29% dice che sperava di ottenere qualche beneficio pratico, il 28% era annoiato o curioso e voleva passare il tempo con qualcosa di nuovo, il 20% ha tentato di sconfiggere la solitudine, il 10% aveva paura del futuro e sentiva il bisogno che gli si desse una speranza, il 7% andava cercando qualcosa di proibito, il 6% ha provato a uscire in questo modo dalla depressione. Sono dati del Sas, la Squadra antisette che il ministero dell’Interno ha istituito quattro anni fa. Il 52% delle vittime sono adulti, il 42% giovani, il 6% anziani. A Speranza un anziano ha consegnato i risparmi della sua vita, 80 mila euro in contanti.
• Ma quant’è la gente che ci crede? Centomila? Un milione?
Quelli della Giovanni XXIII, un’associazione che si batte per contenere il fenomeno dei santoni, dicono che gli adepti sono un milione, e le sette almeno seicento. Altre fonti – l’Enciclopedia italiana delle religioni, il Centro studi delle nuove religioni di Torino – confermano questi numeri. Aggiungono che il fenomeno è in aumento, le regioni più colpite sono Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Lazio. Le donne ci cascano molto più degli uomini.
• Gli psicologi come se lo spiegano?
Fragilità di carattere. Tra i ventitremila italiani scomparsi senza lasciar traccia, ci sono certamente un bel numero di vittime delle sette. Gennaro Monaco, che si occupa di questo particolarissimo settore, dice che, tra i ragazzi che scappano di casa, uno su due finisce in mano a qualche guru. «Essendo stato abolito il reato di plagio, il fenomeno rimane sostanzialmente sommerso». Stefano Lorenzetto gli chiese se il reato di plagio, secondo lui, andrebbe ripristinato. Monaco rispose: «Da padre di tre figli, dico che urge una riflessione. Le norme andrebbero adeguate alla mutata realtà sociale. Pensi a una ragazza modello che sparisce di casa, viene rintracciata dalla polizia, accetta un colloquio con un’ispettrice ma alla fine conclude: ”Non voglio che lei dica ai miei genitori dove mi trovo”. Non sto facendo un’ipotesi: è accaduto davvero».
• La Chiesa che dice?
Contrarissima e sospettosissima di fenomeni di alta superstizione che eventualmente si verificassero nel suo ambito. La diffidenza della Chiesa per i santoni è molto antica, al punto che anche Padre Pio, inizialmente, fu avversato da Benedetto XV, da Pio XI e da Giovanni XXIII e trovò incoraggiamenti solo in Pio XII. Camillo Langone ha scritto: «Fondandosi sulla roccia della verità la Chiesa può concedersi molte licenze. Sono le sette e le eresie a dover essere uniformi e repressive». La Chiesa attuale lotta poi con tutte le sue forze contro il relativismo, di cui il “soggettivismo religioso”, quello dei santoni «idolatrati e sovraesposti da un’iconografia miracolistica», è l’aspetto più degradato. Per non parlare di quella parte del settarismo che si richiama direttamente a Satana. E di quelle sette più forti che tentano di infiltrare lo Stato o le aziende.
• Come sarebbe?
Raffaella Di Marzio, membro del Direttivo della Società italiana di psicologia della religione e autrice di Nuove religioni e sette. La psicologia di fronte alle nuove forme di culto dice che «nel Paese vere e proprie aziende sono create o infiltrate ogni giorno da membri di sette. Spesso gruppi di tipo settario s’infiltrano nella società mascherandosi con corsi di relazione o formazione». Il fenomeno non è solo italiano. Qualche anno fa Putin mise in piedi una commissione di esperti che nella relazione, dopo aver attaccato cattolici e protestanti, scrissero che i testomoni di Geova, quelli del reverendo Moon, i satanisti, i seguaci dei culti orientali tentavano di «penetrare le strutture dello Stato, dell’esercito per raccogliere informazioni, influire sulla presa di importanti decisioni politiche e diffondere un’ideologia di permissivismo ed egoismo». Tipico, alla fine, delle società segrete.
• Ma questo di ieri a Roma? Che cos’aveva di particolare questo qui per convincere i suoi adepti? E quanti erano poi questi adepti?
Un migliaio. E che cosa avesse, lo Speranza, è un mistero. Maltrattava le donne che aveva plagiato. A una di loro è arrivato a dire: «Hai un karma da zoccola». [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 18/3/2010]
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