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 2010  marzo 18 Giovedì calendario

IL VERTICE TRA BAZOLI E GERONZI E IL GRANDE RIASSETTO DELLA FINANZA

Il giorno numero due della improvvisa «primavera» della grande finanza italiana si è aperto ieri alle 11,30 del mattino con l’ingresso in Mediobanca del presidente di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli. Il colloquio con il presidente di Piazzetta Cuccia Cesare Geronzi dura una cinquantina di minuti e al termine i due banchieri si stringono la mano nel cortile del palazzo dell’istituto.
 stato solo l’inizio di un «vortice di vertici» che si è svolto durante l’intera giornata. Sempre in mattinata, mentre a Londra l’amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo illustra agli analisti i conti approvati martedì, si reca in Mediobanca Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Piazza Cordusio e consigliere della banca d’affari, per incontrare l’amministratore delegato Alberto Nagel. Nel primo pomeriggio in Piazzetta Cuccia arriva il vicepresidente di Fiat, John Elkann, che si trattiene circa un’ora. Subito dopo Geronzi esce in auto e si dirige negli uffici di Giampiero Pesenti in via Borgonuovo, dove entra anche il presidente della Fiat Luca Cordero di Montezemolo. Pesenti è anche presidente del patto di sindacato di Rcs MediaGroup, editore del Corriere sella Sera, di cui Mediobanca e Fiat sono i soci maggiori. La riunione appare dunque in relazione con gli appuntamenti previsti per oggi in Rcs, cioè patto e consiglio sui conti. I grandi soci dovrebbero discutere anche sui criteri per la nomina del board di Rcs Quotidiani. Secondo indiscrezioni Piergaetano Marchetti, presidente di Rcs Media-Group, potrebbe essere confermato alla presidenza della controllata e nel consiglio potrebbero entrare alcuni manager e soci.
A pochi metri da Piazzetta Cuccia si riunisce nel frattempo per tre ore il consiglio delle Generali per approvare i conti 2009 e convocare l’assemblea che il 24 aprile sarà chiamata a rinnovare i vertici. Nel corso del board non si parla di nomine ma l’argomento è ovviamente affrontato nei discorsi fra i consiglieri. Anche perché per il Leone si tratta dell’ultimo board in calendario prima dell’appuntamento assembleare, che rappresenta per così dire il clou di questa delicata stagione della grande finanza. In particolare l’attenzione è rivolta alla successione di Antoine Bernheim alla presidenza, visto che il suo mandato non dovrebbe essere rinnovato. Fra i candidati in pole position figura Geronzi, nonostante lui abbia più volte dichiarato di non essere interessato. Nel caso l’ipotesi venisse confermata, Piazzetta Cuccia a sua volta sarebbe chiamata a nominare un nuovo presidente dell’istituto (e probabilmente anche del patto di sindacato) e fra le voci in proposito viene accreditata l’eventuale candidatura del direttore generale dell’istituto Renato Pagliaro.
L’eco della partita arriva ovviamente anche a Londra e alla domanda sul possibile cambio in Mediobanca Profumo risponde che Unicredit è «il maggior azionista» di Piazzetta Cuccia con il 9% circa e aggiunge: «Il capitale investito è significativo, quindi è impossibile ignorare la questione». Profumo parla riprendendo quanto già detto qualche settimana fa ma poco prima la banca (che il giorno prima ha rinviato di un mese il piano di riorganizzazione), ha comunicato una novità non di poco conto: la cessione del 2,84% di Generali detenuto dal 2003 (cioè dalla grande «battaglia» che ha portato all’uscita di Vincenzo Maranghi da Mediobanca) e che non è stato possibile collocare con il bond convertibile perché il valore di Borsa era inferiore al target. Il 2,3% è acquisito da Effeti, holding-veicolo costituita qualche giorno dalla Fondazione Crt, socio di Unicredit con il 3,3%, e da Ferak, la finanziaria controllata da Amenduni, Palladio, Finint e Veneto Banca, che già detiene l’1,5% del Leone. La vendita è doppiamente importante perché da un lato restituisce il voto alla quota (prima congelato dall’Antitrust, che ha imposto la cessione in sede di fusione con Capitalia) e dall’altro perché Effeti-Ferak diventa un socio fra i maggiori a Trieste con quasi il 4%, subito dietro Bankitalia (4,5%) e prima di Caltagirone-Montepaschi (2% più 1,5%), De Agostini (2,6%), e Del Vecchio (1,9%). Due novità significative prima dell’assemblea triestina dove il nuovo azionista ha già sottolineato in sostanza che appoggerà la lista di maggioranza presentata da Mediobanca, primo socio con il 13,2%. Lista che prenderà forma nel comitato nomine di Piazzetta Cuccia che potrebbe tenersi già la prossima settimana o nei primi giorni della successiva, in vista della scadenza del 6 aprile per presentare le candidature.
Sergio Bocconi