La Stampa, giovedì 18 marzo 2010, 18 marzo 2010
LETTERE- A
proposito del Vostro articolo del 16 marzo su di un assessore molto attivo del Comune di Torino, ho ricevuto da parte della segretaria dello stesso, venerdi 12 ore 14 circa, una telefonata per sapere se avevo ricevuto l’invito al «Gran Galà» del 19 c.m. avendo, per altro, già parlatone l’assessore stesso con mio marito.
Chiedo alla gentil signora di darmi le coordinate per tale evento perché anch’io parlerei ancora ogni tanto con mio marito, che, purtroppo, non c’è più da quasi un anno.
Ovvio silenzio imbarazzato, condoglianze di rito con nuovo esordire «Ma lei ricorderà che l’assessore vi ha sposati!!!».
No cara: siamo stati sposati da un mio zio Frate Cappuccino ben 50 anni fa.
La povera creatura si riprende e finalmente ne azzecca una: «Ma allora ha ricevuto l’invito per festeggiare i 50 anni, le Nozze d’oro». Sì grazie.
La mia domanda indiscreta: «Io do due panini a te e tu dai un voto a me»? Morti compresi.
ANNA CANDELETTI BARDELLI TORINO
La storia che abbiamo pubblicato in cronaca di Torino racconta dell’attivismo di un giovane assessore della giunta Chiamparino - Michele Dell’Utri - che, dopo aver ricevuto un paio d’anni fa la delega ai Servizi Civici, si è fatto notare per il suo attivismo nel celebrare matrimoni e festeggiare nozze d’oro e d’argento dei suoi concittadini.
Nei giorni scorsi si è trovato al centro delle polemiche per aver trasformato queste cerimonie in show personali, per averle continuate anche con l’approssimarsi delle elezioni e per aver infilato tra il materiale regalato alle coppie festeggiate anche un pieghevole con sette sue foto.
L’accusa è di utilizzare queste celebrazioni a fini elettorali, visto che coinvolgono 5 mila famiglie ogni anno. L’interessato ha reagito sdegnato, ma la lettera che ci è arrivata ieri racconta che siamo andati oltre.
Il racconto della signora Candeletti sembra la sceneggiatura di un film di Totò e ci mostra come anche ai tempi di Internet e della politica spettacolo certi meccanismi di ricerca del consenso non siano mai cambiati. Aspettiamo di scoprire che qualcuno distribuisce ancora una scarpa agli elettori prima del voto - come faceva il comandante Lauro nella Napoli degli Anni Cinquanta - per consegnare loro la seconda e completare il paio solo ad elezione avvenuta.