Frammenti, 18 marzo 2010
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FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "ROOSEVELT ELEANOR"
Teenager bianchi e neri oscillanti al ritmo di swing desideravano partire per ingrossare le fila dei combattenti antifranchisti in Spagna: al Greenwich Village, nacque persino il night del Fronte popolare Café Society, frequentato pure da Eleanor Roosevelt, in cui si mescolavano «divi, debuttanti e plebei». (Mirella Serri, La Stampa 24/10/09)
Il New York Times scrisse a marzo, quando Michelle piantò il primo orto della Casa Bianca dai tempi di Eleanor Roosevelt (Lucia Annunziata, La Stampa, 04/08/2009)
La First Lady come la conosciamo oggi è eredità diretta di Eleanor Roosevelt, ma lei prese spunto e riaggiornò l’icona femminile di Mary Todd, prima signora a comparire stabilmente accanto al marito nelle uscite pubbliche, a farsi fotografare con Abramo, a lasciare che le cronache dell’epoca raccontassero la loro vita privata e le loro passioni. Con lei fu inaugurata la tradizione di rivelare il menù del pranzo di insediamento. La presidenza del New Deal avrebbe trasformato tutto questo in qualcosa di nuovo, che però senza il precedente di Mary forse non ci sarebbe mai stato. (Giuseppe De Bellis, il Giornale 9/2/2009)
Oggi, al Palazzo di Vetro di New York, lettura dei discorsi e degli scritti di Eleanor Roosevelt sui diritti umani e sul diritto all’alimentazione (Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport)
Katharine Graham, per più di cinquant’anni, dal 1938 al 1991, anima e carattere del Washington Post, la donna del Watergate una che in casa, quando c’era, portava gente del calibro di Auguste Rodin, Marie Curie, Albert Einstein o Eleanor Roosevelt. (Ugo Bertone, Il Foglio 4/8/2007)
Eleanor Roosevelt era una vecchia amica della madre di Martha Gellhorn (Ernest terza moglie di Hemingway), e in casa sua i neri erano ricevuti con la stessa cortesia dei bianchi (cosa che non succedeva in quasi nessuna altra famiglia: sto parlando del ricevere, non della cortesia). (Stefano Malatesta, la Repubblica 28/2/2007)
Come nel caso di Eleanor Roosevelt e di Lorena Hickok. Invece delle lunghe lettere infuocate (buona parte delle quali distrutte) o delle vacanze naturiste allo Yosemite Park, ci si sofferma invece sul fatto che «la first lady non sarebbe entrata nella Storia senza la sua giornalista preferita». Il loro è stato certo un grande amore durato trent’ anni, ma non solo: grazie alla Hickok, all’ epoca firma di punta dell’ Associated Press, Eleanor (la ricca borghese che il marito presidente tradiva come da copione con la segretaria) riuscirà a uscire «dai limiti claustrofobici di un ruolo decorativo per diventare un soggetto politico». Sarà proprio quella she-man (la donna-uomo più celebre e più pagata d’ America) che fumava due pacchetti di Camel e che beveva volentieri qualche bicchiere di bourbon a spingere l’ aristocratica Eleanor «a mescolarsi alla gente, a scendere in miniera, ad ascoltare il respiro rauco dei disoccupati, la rabbia dei senza tetto». Fino a farla diventare «una paladina delle battaglie civili, un’ attivista infaticabile e leggendaria che un giorno sarà un faro per Martin Luther King». (Bucci Stefano Corriere della Sera, 29/05/2006)
Eleanor Roosevelt, che alla Casa Bianca ospitava Martha Gellhorn nella stanza di Lincoln (Il Foglio 06/05/2006, pag. VI Luca Rigoni)
Aveva un’enorme ambizione di potere, ma tutto mondano e sociale, non politico come Eleanor Roosevelt prima e Hillary Clinton dopo di lei. (Sara Gandolfi Sette, 06/05/2004 adige 26/12/2005)
L’unico problema era l’America. Vi ero stato la prima volta nell’estate del ’ 59, a seguire un corso di Kissinger che ai suoi pic nic ci portava Eleanor Roosevelt, Galbraith e Schlesinger (Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 18/04/2005)
La sera di Pearl Harbor vissuta da Eleanor Roosevelt: ”Ricordo che mio marito venne a cena più tardi”. (Enzo Biagi, "L’espresso" 26/12/2004, pagina 93)
Franklin e Eleanor Roosevelt «una delle coppie presidenziali più straordinarie di questo secolo[...] non dormivano insieme da un pezzo» Il presidente preferiva la compagnia di Missy Lehand, la sua segretaria. Wiston Churchill, ospite della Casa Bianca una notte la sorprese che usciva dalla camera di Roosevelt in vestaglia, lei subito si giustificò:«Lo aiutavo a riordinare la sua collezione di francobolli» Mentre nel letto della First Lady pare che si alternassero il consigliere del presidente Tom Hopkins, e la ex giornalista Lorena Hickok. Dori Goodwin che ha raccontato queste storie nel suo best seller spiega:«Non intendevo spiare i peccati della Casa bianca dal buco della serratura, bensì aiutare a capire i Roosevelt» un presidente afflitto da una paralisi sconosciuta agli americani, dal momento che sui giornali non apparve mai una sua foto sulla sedia a rotelle, che ”cerca consolazione mentre combatte Hitler, Mussolini e Hirohito», e una donna tradita dal marito e da un padre alcolizzato che «si appassiona solo alle cause in cui crede, e forse alle sue amicizie particolari». Hillary Clinton conserva una fotografia di Eleanor Roosevelt sulla scrivania del suo studio nella Casa Bianca. (Corriere della Sera, 01/08/1998)
Facili. ”Il modo più sicuro per rendere le cose difficili ai figli è di rendergliele facili" (Eleanor Roosevelt). Villaggio globale n. 42, Sette 24/04/1995
ori ROOSEVELT Eleanor Roosevelt sposò suo cugino Franklin Delano quando aveva 19 anni e nessun trasporto passionale per lui. Franklin, sicuro che lei sarebbe stata moglie obbediente, si dedicò subito a ogni sorta di avventure femminili. Lei, invece, "era una persona sconcertante, debole e pronta ad infiammarsi come tutte le donne brutte". Molto vendicativa, e per natura "predisposta agli accoppiamenti a tre", dopo aver appreso delle infedeltà del marito, si vendicò seducendo la giunonica Lorena Hickok, famosa giornalista dell’Associated Press, amante di sigari e whisky liscio. Durante la relazione, si scrissero 2.300 lettere. Nel 1938 Eleanor la sostituì con un uomo, Joseph Lash, figlio di ebrei russi e leader della gioventù comunista americana. Per la gioia dell’Fbi, si incontravano alla Casa Bianca grazie al lasciapassare fornito dalla first lady. Il rapporto durò fino al 1943, quando Franklin fu informato della tresca, e, infuriato spedì Lash nel pacifico a combattere contro i giapponesi. Eleanor lo raggiunse a Guadacanal. Sempre sconcertante e sessualmente ambigua, poco prima della morte del marito (1945), si fece un nuovo amante, il russo David Gurewic, che la costringeva a soddisfare ogni suo capriccio (Ulderico Munzi, ”Corriere della Sera” 6/9/2000).
«Eleanor Roosevelt mi raccontò del marito: ”Era stanco, taciturno. Io lo incoraggiai: ’ più facile vivere conoscendo il peggio che nell’incertezza’. ’Non ci avevo pensato’, rispose, ’forse hai ragione’”» (Sogni perduti).
«Andai a prendere il tè nella borghese e modesta casa di Eleanor Roosevelt. Ricordava che Franklyn, il paralitico presidente, quando pronunciò il primo discorso dopo l’elezione sembrava che volasse. La sera dell’attacco a Pearl Harbor, il 7 dicembre 1941, arrivò a cena più tardi, era teso, silenzioso; lei lo consolò dicendo: "Meglio che vivere nell’incertezza"».
Nel libro Empty without you, Rodger Streitmatter raccoglie le lettere d’amore che si scambiarono Eleanor Roosevelt, moglie del presidente Franklin Delano, e Lorena Hickock, giornalista dell’’Associated Press” ( il carteggio, fino ad oggi, era custodito nel ”Roosvelt Estate”, la casa-museo di famiglia nella cittadina di Hide Park). Le due signore si conobbero negli anni Trenta e presero a trascorrere insieme, da sole, parecchie ore a settimana. Lorena, allora giovane reporter, dedicava a Eleanor articoli pieni di entusiasmo. La moglie del futuro presidente ricambiava invitandola a cena al sontuoso Mayflower Hotel e concedendole sempre, nelle conferenze stampa, la prima domanda. Eleanor, in una lettera: «Dimentico che ci sono altri reporter e che devo comportarmi bene». La notte prima dell’insediamento di Franklin alla Casa Bianca, Eleanor lesse a Lorena il discorso inaugurale del marito. La giornalista avrebbe potuto approfittarne per pubblicare il discorso sul suo giornale, ma non lo fece. Con il sostegno di Lorena, la First Lady teneva ogni settimana una conferenza stampa riservata a donne reporter, scriveva articoli sindacali sui maggiori settimanali americani, curava una rubrica quotidiana di dialoghi con la gente, viaggiava nelle zone depresse del paese, fondava in più parti l’associazione di assistenza pubblica ”The Eleanor’s Baby”. L’attrazione sessuale tra le due donne durò un anno, dal ’33 al ’34. Nelle prime lettere, Lorena chiamava l’amica «My dearest», Eleanor le mandava dolci baci «on the northwest corner of your lips» (sull’angolo nord-occidentale delle tue labbra) e le scriveva di continuo: «Je t’aime, je t’adore». Negli anni successivi, il carteggio dimostra un affetto sempre meno sensuale e sempre più turbolento. Lorena, in una lettera del novembre ’40: «Sono stata più interessata alla (tua) persona che al personaggio. Anzi non mi è mai piaciuto il personaggio e ho lottato per anni per sviluppare la persona all’interno di esso». Alle lettere appassionate della giornalista, la moglie del presidente rispondeva con freddi resoconti settimanali. Ciononostante, le due donne rimasero legate fino alla morte di Eleanor. Durante l’ultimo mandato presidenziale del marito, Eleanor dichiarò pubblicamente che «alla Casa Bianca non si possono avere favoriti». Lorena: «Sono stata la favorita di qualcuno che si è poi accorto di non poter avere favoriti». (Francesca Cernia, LíEspresso, 10/12/1998)
Mutande di Eleanor Roosevelt: seta avorio e merletti con cifre ricamate. (Mara Parmegiani Alfonsi, "I segreti della seduzione - Secoli di mutande", Marsilio 1997)
Eleanor Roosevelt, saputo della storia del marito con Lucy Mercer: «Un moscerino sul dolce del matrimonio». Dormiva comunque separata da lui. (Henri Pierre, ìLa vita quotidiana alla Casa Bianca ai tempi di Reagan e Bushî, Bur)
Il ruolo di Schlesinger nella dinastia Kennedy fu definito da Time ”di ponte tra essa e l’intellighenzia di sinistra da un lato e l’ala radicale del partito, quella di Eleanor Roosevelt, vedova del presidente Roosevelt, dall’altro”. ((P. MAS., ”La Stampa” 2/3/2007)
La sera dell’attacco a Pearl Harbor Eleanor Roosevelt, non sapendo come tranquillizzare il marito Franklin, gli disse: "Meglio che vivere nell’incertezza" (Antenna 09/03/2002)
Eleanor Roosevelt, in visita a Buckingham Palace nel 1942, si accorse con sorpresa che in tutte le vasche da bagno della residenza reale era stata tracciata una linea nera oltre la quale non era consentito riempirle. La Regina madre aveva voluto così per condividere «almeno un po’» le privazioni cui erano costretti i sudditi dalla guerra. (Antonio Polito, repubblica 31/3/2002)
Sua moglie Eleanor fu la prima First Lady con un ruolo politico importante e viene ricordata come un modello per Hillary. (La Repubblica 08/01/2008, FEDERICO RAMPINI)
Triangoli. Un triangolo di natura strettamente politica unì Franklin Delano Roosevelt, la moglie Eleanor e Josephine Adams Treslow, una affiliata comunista che, fingendosi una pittrice desiderosa di farle un ritratto, iniziò a frequentare Eleanor tentando di intercedere per la liberazione del segretario generale del partito comunista americano Earl Browder, condannato a quattro anni di prigione per aver viaggiato con un passaporto falso e rilasciato, di certo non per le sollecitazioni della Adams, nel 1942. Josephine intrecciò comunque una fitta corrispondenza con la moglie del presidente, alla quale esponeva le proprie idee sulla conduzione della guerra e sull’organizzazione della pace, a vittoria conseguita. La sua relazione altolocata aveva accresciuto il prestigio di Josephine tra i dirigenti del partito, ai quali lei raccontava di incontrare spesso personalmente il presidente con cui, a suo dire, discuteva di questioni pìolitiche e diplomatiche e dal quale apprendeva informazioni riservate. Browder, che non dubitava delle sue parole, incaricava la Adams di porre quesiti precisi, e dopo qualche giorno la Adams riferiva le pretese risposte del suo autorevole interlocutore, che Browder trasmetteva a Mosca. In seguito è stato accertato che in alcune delle date in cui gli incontri Adams-Roosevelt avrebbero avuto luogo, il presidente non era nemmeno a Washington. In realtà, Eleanor ingannava la Adams facendole credere che il presidente ascoltasse i suoi consigli, la Adams ingannava il segretario del suo partito e questi i suoi capi sovietici. A loro volta Eleanor e lo stesso Roosevelt dovevano supporre che quello che scriveva o raccontava la pittrice-informatrice riflettesse non solo il pensiero di Browder ma anche quello dei suoi capi di Mosca (Alberto Indelicato, il Giornale 20/07/1998)