Varie, 18 marzo 2010
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Fusaro Michele
• Bassano del Grappa (Vicenza) 17 luglio 1967. Falegname. Condannato a 30 anni di carcere per l’omicidio di Iole Tassitani (reo confesso), figlia di un notaio di Castelfranco Veneto (Treviso) rapita ed uccisa nel dicembre del 2007 in un maldestro tentativo di estorcere denaro ai suoi familiari • «[...] Il corpo, i soldi, le donne e la pulizia sono le ossessioni di Fusaro. Un vero narciso, un maniaco della forma fisica con il corpo, asciutto e atletico, allenato in palestra e mantenuto con le diete. I soldi, mai abbastanza, nonostante due lavori: falegname presso il mobilificio Gemme Stile di Romano d’Ezzelino (assunto [...] dopo il fallimento dell’azienda orafa del cognato dove lavorava) e la vendita porta a porta di prodotti per la casa. Il denaro è stato anche la causa del fallimento del primo matrimonio, quando aveva vent’anni, con una ragazza di Roma. Il suocero, che lo accusava di non guadagnare a sufficienza per consentire una vita dignitosa alla famiglia, un giorno arrivò a Bassano per riportare nella Capitale figlia e nipotino. Le donne non gli sono mai mancate. Breve anche il secondo matrimonio con una ragazza marocchina [...] da cui ha avuto un bimbo [...] In mezzo, numerose storie perché Michele Fusaro ci sa fare. Sempre ben vestito e curato, conquista con modi affabili, il fisico atletico e l’abilità manuale. Uno di quegli uomini che in casa sanno fare di tutto. E in casa Michele Fusaro ha sempre fatto tutto, comprese le faccende domestiche. Viveva da solo ma il suo appartamento, il suo garage, sono tirati a lucido, neanche un filo di polvere, nulla fuori posto. Pochi amici, una vita apparentemente normale [...] Un solo precedente che risale al 1983, quando era ancora minorenne, per ricettazione. [...] Tranquillo Fusaro lo era anche la sera prima di essere arrestato, alla cena natalizia del mobilificio Gemme Stile. Iole Tassitani era già stata fatta a pezzi ma lui ha bevuto, mangiato e chiacchierato con tutti come se nulla fosse. [...]» (Roberto Rizzo, ”Corriere della Sera” 27/12/2007) • Iole Tassitani morì «[...] dissanguata per la rescissione della giugulare. Prima era stata picchiata, forse perché aveva tentato la fuga. Dopo è stata spogliata e sezionata, il suo corpo ridotto in 29 piccoli pezzi a parte la testa e il tronco rimasti integri. Un lavoro meticoloso compiuto con una sega circolare elettrica e con un coltello da macellaio [...] Dalla bocca della donna mancavano parecchi denti: un pugno, ma non si esclude che possano essere stati tolti nel folle progetto del suo assassino di sminuzzare un corpo di cui si sarebbe disfatto in posti diversi per impedirne il ritrovamento, o ai quali poteva aver pensato di dar fuoco. [...] sigillati con cura, i tre sacchi con i resti erano nel suo garage in mezzo a diffusori di aromi e con accanto una tanica di benzina. [...] A partire dal 18 dicembre con l’sms di richiesta di riscatto partito dal cellulare di Iole e con l’aiuto dell’ex cognato di Fusaro, che ascolta il tg e corre dai carabinieri a raccontare che il falegname pochi giorni prima gli aveva chiesto se voleva partecipare a un sequestro [...] l’uomo viene pedinato giorno e notte. I carabinieri fanno riscontri incrociati e sono certi che il rapitore è lui: ma da quel giorno Fusaro non ha comportamenti, né spostamenti, né telefonate sospette. Ha un corpo a pezzi nel garage, ma non vede nessun altro che i compagni di palestra, di lavoro, e la fidanzata. [...]» (Anna Sandri, ”La Stampa” 28/12/2007).