Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  marzo 18 Giovedì calendario

NOTIZIE IBRIDATE CON IL NETWORK

In Italia c’è spazio per un modello di business basato sulle news locali in rete. Ne è convinto Vincent Turco, l’editore di Xcittà.it, il network online di informazione locale attivo a Torino, Milano, Treviso, Bologna, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Palermo. La scommessa di Turco, newyorkese di 59 anni, ma con nonni italiani, è ardita e nuova per il nostro paese. «Il nostro è un modello ibrido tra news, community dei blog e social network come Facebook », spiega Turco che in Italia ha cominciato a lavorare nel 1982 con Fininvest negoziando i diritti dei contenuti americani e importando format come «Il prezzo è giusto».
«Conosco bene i modelli di advertising dei media tradizionali, ma con Xcittà abbiamo seguito una strada diversa », spiega l’imprenditore, dal 2006 presidente della Expansion, consulente per le imprese che si espandono nel mercato degli Stati Uniti, ma che ha anche creato aziende come Ibs che negoziava diritti del basket ed Lbs attiva nel grey advertising.
Per Turco è stato subito chiaro che qui in Italia non aveva senso lanciare un prodotto su carta e nemmeno posizionarsi online come brand nazionale, perché i brand dei grandi quotidiani sono troppo forti.
«C’è però spazio per un format locale che può avere molto successo come dimostrano diverse esperienze Usa – osserva ”. Ad esempio Gawker, il sito dedicato a gossip e ce-lebrità, che attira una fascia di utenti molto interessante». Più che sul gossip dove ormai Dagospia sembra imbattibile, Xcittà scommette sulle news locali e sul coinvolgimento degli utenti più giovani, nativi e immigrati digitali tra i 20 e i 40 anni che sono cresciuti con l’online e l’hanno incorporato nella proprie abitudini.
«Questo è un gruppo molto interessato che può creare molto engagement e molto interessante per la pubblicità – sottolinea Turco – ma il prossimo passo è trasformare Xcittà in un brand ben riconoscibile. Tutti hanno un loro sito preferito per le news, ma se riusciamo a diventare il secondo o il terzo, una sorta di "sweet spot" per le news locali della propria città, allora avremo in mano uno strumento di grande valore che oggi manca per raggiungere utenti di fascia alta». Turco ha investito 200mila euro nella startup del network in dieci città e nell’arco dei prossimi 6-12 mesi punta ad attirare altri investitori.
«Stiamo concludendo un accordo con un’agenzia di advertising attiva a livello europeo ”spiega l’editore ”e credo che per un investitore possa essere interessante entrare ora perché nei prossimi anni puntiamo a espanderci in altre città europee. E tra un anno vorrei aggiungere altre 10 città italiane». Oggi i contenuti di Xcittà sono prodotti da una rete di city-editor, con un’età media intorno ai 30 anni, ma il network guarda anche a cittadini e ai giornalisti professionisti come produttori di contenuti. «I collaboratori esterni saranno fondamentali per generare traffico – spiega ”. Puntiamo ad attirare molti contenuti anche dai social network come Facebook e Twitter.