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 2008  dicembre 18 Giovedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Stupore nel mondo per la decisione della Federal Reserve – la Banca centrale americana – di far pagare il denaro a tasso zero…

Significa che io vado in una banca americana, chiedo un milione di dollari e quelli me lo danno senza farmi pagare una lira d’interesse?
Purtroppo no. Questo cosiddetto tasso zero – che è poi un tasso 0-0,25 – è riservato alle banche. Se lei fosse una banca, potrebbe prendere denaro in prestito dalla Fed. Da ieri questo denaro potrebbe esserle dato anche a zero interessi, cioè lei prende 1 e restituisce 1. O al massimo le potrebbero applicare – a lei in quanto banca – un interesse dello 0,25%. Questo per prestiti a breve termine, e fino a nuovo ordine.

E’ un bene o un male? Non capisco il senso di una cosa simile. La banca che ha preso il denaro a zero a quanto lo ripresta?
Lo continuerà a prestare, più o meno, al 3%, un tasso che a questo punto sarà tutto guadagno. Però, ci pensi un po’: se lei – proprio lei fisicamente – andasse in una banca americana a chiedere soldi glieli darebbero – diciamo – a un tre per cento. Tuttavia con un rischio: lei potrebbe non restituirli. Se invece, presi i soldi, la banca americana li depositasse, per esempio, in Europa potrebbe spuntare lo stesso il 3%, ma con un rischio molto inferiore. Denaro da banca a banca, interessi puri e semplici, il problema resterebbe quello di prima. I soldi, che la Fed regala sperando che servano all’economia, resterebbero fermi.

Ma allora che cosa ha tagliato a fare?
Il taglio è accompagnato da altre misure, per esempio l’annuncio che la Fed comprerà massicce quantità di titoli tossici anche a lungo termine in modo da non far mancare il denaro alle imprese e specialmente ai cantieri (c’è stato nell’ultimo mese un calo nell’edilizia pari all’1,7%). Non è detto che basti neanche questo. Se lei ha deciso di non spendere, non c’è tasso che possa persuaderla. Lei non entrerà in negozio a comprare merce, i fabbricanti di quella merce resteranno senza remunerazione, chiuderanno, licenzieranno eccetera. Deflazione, vale a dire caduta della domanda e caduta dei prezzi, un fenomeno in questo caso straordinario perché avviene in presenza di un aumento smisurato di liquidità, cioè in presenza di iniezioni colossali di inflazione potenziale. Mi spiego?

Non proprio tantissimo.
Mettiamo che in una situazione normale la banca centrale mandi elicotteri sulle città a bombardare la gente di banconote. Quale sarebbe la reazione più prevedibile? Tutti piglierebbero questi soldi piovuti dal cielo e correrebbero a comprare automobili, televisioni, lavatrici, crociere eccetera. In pochissimo tempo, i prezzi andrebbero alle stelle a causa dell’impennarsi della domanda dovuta al fatto che a un tratto – e sia pure per poco – tutti vogliono tutto. Questo è il classico caso in cui all’aumento della liquidità corrisponde, come da regola, l’aumento dei prezzi. Chiamiamo di solito tutto questo ”inflazione” senza far troppo caso a quale dei due fenomeni applichiamo la parola. Mettiamo però che il bombardamento non sortisca effetto alcuno: stranamente, sentendosi cadere in testa i soldi, la gente li prende, se li mette in tasca e se ne torna a casa senza comprare niente. Un fenomeno raro, ma che stiamo vivendo adesso: l’aumento della liquidità e nello stesso tempo la deflazione, cioè la diminuzione di prezzi cioè l’effetto contrario a quello normale. la situazione in cui ci troviamo adesso, che Bernanke tenta di combattere col tasso zero. Servirà questo tasso zero? Tutti i commentatori, compreso Mario Draghi, hanno risposto con queste due parole: «Territorio sconosciuto».

Ma perché, se uno si trova i soldi in tasca non dovrebbe spenderli?
Perché convinto che domani la roba costerà meno e che dunque sarà bene aspettare, per esempio. Oppure, più semplicemente: perché convinto che domani i tempi saranno ancora più duri di oggi. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 18/12/2008]

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