Spagna a salario pieno di Alessandro Oppes, la Repubblica, 18/12/2008, pag. 25, 18 dicembre 2008
Zapatero è categorico: la crisi economica non è un alibi valido per mettere in pratica una politica di tagli salariali
Zapatero è categorico: la crisi economica non è un alibi valido per mettere in pratica una politica di tagli salariali. Anzi, il premier spagnolo conferma l´impegno dell´esecutivo socialista sia ad aumentare i salari sia, se possibile, ad ampliare le prestazioni previdenziali per i disoccupati. «Non bussino alla porta del governo», dice, quelli che propongono di ridurre stipendi e diritti dei lavoratori: una politica che non sarebbe «né giusta né efficace» perché «metterebbe in pericolo» la coesione sociale. La scelta del governo è confermata dai numeri: il bilancio per il 2009 prevede di destinare alle spese sociali il 53 per cento (con un incremento di 15 miliardi di euro, il 9,5 per cento in più rispetto al 2008). Il primo ministro spagnolo esclude in modo netto che nonostante la crisi economica «profonda» si possa arrivare a mettere mano al cosiddetto «salvadanaio delle pensioni» per scopi diversi da quelli «per il quale è stato concepito». Zapatero sostiene anche che il governo si propone di aumentare il potere d´acquisto del salario minimo, in risposta a chi continua «a proporre ricette conservatrici».