Federico De Rosa, Corriere della Sera 18/12/2008, 18 dicembre 2008
MILANO
Taglio record alla produzione di petrolio che da gennaio diminuirà di 2,2 milioni di barili al giorno. La riduzione, la più consistente da quando nel 1987 è stato introdotto dall’Opec il sistema delle quote giornaliere, è stata decisa ieri al vertice di Orano, in Algeria, dai Paesi produttori che, complessivamente, da ottobre hanno tagliato l’output giornaliero di greggio di 4,2 milioni di barili nel tentativo di frenare la rapida discesa delle quotazioni. Che, nonostante il taglio, è tuttavia proseguita: a New York il brent ha chiuso poco sopra i 40 dollari dopo aver toccato i 39,9 dollari, il minimo da quattro anni.
«Siamo in una situazione molto degradata», ha ammesso il presidente del cartello e ministro algerino dell’Energia, Chakib Khelil. E la reazione del mercato lo dimostra: non che gli operatori abbiano ignorato il maxitaglio dell’Opec, ma più che l’offerta è la domanda a preoccupare, per via della recessione mondiale che trimestre dopo trimestre sta riducendo il fabbisogno di greggio. L’Opec ha stimato un surplus attuale di 100 milioni di barili al giorno e una domanda nel 2009 di 85,7 milioni di barili, 150 mila al giorno in meno di oggi. Negli Stati Uniti il calo dei consumi ha fatto aumentare le riserve petrolifere nell’ultima settimana di 500 mila barili, contro i 300 mila previsti.
E’ possibile che nelle prossime settimane l’Opec si riunisca di nuovo per verificare l’efficacia della manovra, ma soprattutto per controllare l’effettivo rispetto delle nuove quote. Il mercato teme che i Paesi produttori possano tenere la produzione sopra le nuove quote per garantirsi ancora margini di profitto.
Al rispetto degli accordi di Orano è legata anche la possibilità di convincere i Paesi esterni all’Opec, a cominciare dalla Russia, ad adeguare l’output. Khelil ha chiesto ai paesi non Opec di contribuire con un taglio di 600 mila barili. Finora ha risposto solo l’Azerbaijan, che taglierà 300 mila barili, mentre il governo russo, presente a Orano con il vicepremier Igor Sechin, ha detto che dopo il taglio di 350 mila barili deciso a novembre, per il 2009 potrebbe tagliare fino a 320 mila barili al giorno se i prezzi si manterranno all’attuale livello. La Russia non ha tuttavia preso un impegno formale, nè, come si pensava, chiesto di diventare membro dell’Opec, ma solo osservatore permanente.
Federico De Rosa