Lettera di Claudio Villa a Sergio Romano, Corriere della Sera 18/12/2008, 18 dicembre 2008
Le scarpe e Bush Caro Romano, usualmente gli angloamericani sono i primi a inventare neologismi. Nel caso del lancio delle scarpe al presidente Usa, si potrebbe coniare un nuovo vocabolo, come «bushoes» il cui significato dovrebbe racchiudere in un futuro «qualsiasi lancio di oggetti a un potente della terra oppure a un presidente americano»
Le scarpe e Bush Caro Romano, usualmente gli angloamericani sono i primi a inventare neologismi. Nel caso del lancio delle scarpe al presidente Usa, si potrebbe coniare un nuovo vocabolo, come «bushoes» il cui significato dovrebbe racchiudere in un futuro «qualsiasi lancio di oggetti a un potente della terra oppure a un presidente americano». Del resto bush/cespuglio ha permesso locuzioni come: «to take to the bush» (darsi alla macchia) o «to beat about the bush» (menare il can per l’aia), mentre con «shoes» abbiamo «I’m glad I’m not in his shoes» (sono contento di non essere nei suoi panni), oppure «that’s another pair of shoes» (è un altro paio di maniche) ovvero «where the shoe pinches» (dove il dente duole). Quest’ultima frase potremmo aggiornarla di fronte a eventuali complicazioni nelle relazioni internazionali tra due stati con relativo lancio di oggetti, in : «when the bushoe pinches». «Maybe» (forse) qualche giornalista inglese lo potrebbe usare pure come verbo: «to bushoe». Claudio Villa, Vanzago (Mi) Il suo neologismo presenta l’inconveniente di essere non facilmente pronunciabile. Ma molti oggetti portano il nome di coloro che li hanno inventati o sperimentati; ed è quindi possibile che anche la scarpa lanciata contro Bush finisca in un dizionario. Pubblico la sua lettera nella speranza che venga letta e commentata da qualche corrispondente di giornali americani.