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 2008  dicembre 17 Mercoledì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Nel 2009, nel 2010, forse ancora nel 2011 un sacco di gente perderà il posto di lavoro. È possibile che tanti italiani abbiano redditi segreti (il cosiddetto “lavoro nero”) oppure patrimoni da sfruttare (saremmo quasi tutti proprietari di una casa) oppure parenti pronti a soccorrerci (le mamme e i papà dei giovani disoccupati). Questo pensano in molti, magari senza dirlo. Però la Confindustria, i sindacati, il governo, l’opposizione non hanno l’aria di credere che il calo degli occupati sia indolore. La Confindustria prevede 600 mila persone a casa nel 2009, per colpa di crisi o chiusure di stabilimento. Il numero aumenterà l’anno successivo e generalmente l’economia andrà peggio: -0,5% il calo del Pil a fine 2008, -1,3% nel 2009, finalmente una piccola ripresa (+0,7%) nel 2010. Non ci si può consolare con l’inflazione: calerà fino all’1,7%, soprattutto per la crisi della domanda e cioè per il fatto che le famiglie saranno molto poco disposte a spendere. La Confindustria prevede che nel 2008 i consumi risulteranno calati dello 0,5 (nel 2007 crebbero, rispetto al 2006, dell’1,4%).

Lei più di una volta ha detto che la crescita infinita è assurda.
Sì, ma per governare una non-crescita o una decrescita bisognerebbe organizzare diversamente il modo di vivere di tutti quanti. Ci vorrebbero, per esempio, una classe politica forte, autorevole e con le idee chiare, coesione sociale, nessuna delinquenza. La frenata allo sviluppo piomba invece su un Paese che non sa bene dove andare, governato fiaccamente – ad onta dei proclami –, attraversato da lotte intestine di ogni genere, dominato dalla malavita organizzata che resta sempre la prima industria e che non avrà tutti questi disoccupati o cassintegrati.

Ho letto che di cassintegrati ce n’è un bel po’ già ora.
Duecentomila solo tra i metalmeccanici. Non sono cifre scientifiche ed è possibile che siano anche di più. Non si sa bene neanche quanti siano esattamente i cassintegrati Fiat, molti dei quali dovranno starsene a casa un mese. L’azienda dice 48 mila, il sindacato 59 mila. Il numero 200 mila per i soli metalmeccanici è un’estrapolazione dai 50 mila Fiat (cifra tonda e media tra le due versioni). Cioè: se i cassintegrati Fiat sono 50 mila, gli altri non possono essere meno di 200 mila. Si ragiona sull’indotto, cioè su quella miriade di aziende che vivono delle cose che vendono alla Fiat. Nella sola Torino ce ne sono 600. Giorgio Airaudo, segretario generale della Fiom torinese, dice che gli imprenditori sostengono di aver perso negli ultimi tre mesi dal 30 al 60% del fatturato, «sono caduti in fondo al pozzo e non ne vedono il fondo».

E fuori dal comparto metalmeccanico?
Non si sa. E soprattutto non sappiamo che cosa succede tra quella massa di lavoratori che o è precaria o ha contratti che non prevedono la cassa integrazione…

Ma che cos’è la cassa integrazione?
E’ un fondo che serve a soccorrere lavoratori e imprese in difficoltà, alimentato da un contributo del 4,5% versato dalle imprese su ogni busta paga e dallo 0,6% pagato dal lavoratore. Quando si proclama lo stato di crisi, i lavoratori smettono di lavorare e ricevono un assegno pari all’80 per cento dello stipendio per un periodo che può arrivare fino a due anni. Questa è la cassa integrazione. Come al solito, gliela sto raccontando molto schematicamente.

E i soldi del fondo saranno sufficienti a soccorrere tutti i lavoratori che si troveranno in difficoltà?
Si sa già che non saranno sufficienti. Come le dicevo, i problemi sono tre: primo, la grande massa dei precari che non ha nessun tipo di ammortizzatore sociale, a cui il contratto non sarà rinnovato e che andranno a casa senza aver diritto a nulla. Secondo, quei contratti che non prevedono la cassa integrazione. Anche in questo tipo di rapporti di lavoro, se l’azienda chiude il lavoratore resta senza protezione. Infine, i soldi in cassa: si sa già che non basteranno a fronteggiare un periodo di difficoltà così eccezionali come quelle che ci aspettano. Ieri Tremonti e il suo ministro ombra del Pd, Bersani, si sono incontrati e hanno concordato che questi fondi, già aumentati una prima volta, vanno ulteriormente incrementati. Oggi il fondo per gli ammortizzatori sociali è di un miliardo. Potrebbe diventare di due. Tenga conto che la perdita del posto di lavoro e la caduta dei consumi e dei prezzi deprime il Pil al punto che, per restare nei parametri di Maastricht, bisognerà anche tagliare i costi, cioè le spese dello Stato. L’aiuto pubblico, implorato da tutti, non sarà per niente facile. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 17/12/2008]
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