Aldo Grasso, il Giornale 17/12/2008, 17 dicembre 2008
Vanità ALDO GRASSO PER IL CORRIERE DELLA SERA DI MERCOLEDì 17 DICEMBRE 2008 Noi di Cuneo siamo fatti così, non conosciamo mezze misure: o Luigi Einaudi o Flavio Briatore
Vanità ALDO GRASSO PER IL CORRIERE DELLA SERA DI MERCOLEDì 17 DICEMBRE 2008 Noi di Cuneo siamo fatti così, non conosciamo mezze misure: o Luigi Einaudi o Flavio Briatore. Nevica coma da tempo non nevicava, se non nevica piove, il Tevere esonda, le comunicazioni sono travagliate. E ora immaginate un distinto signore nato a Cuneo nel 1928, residente a Roma, professore emerito di filosofia del diritto, romanziere, che decide di andare fino a Milano in una trasmissione tv dove si parla di vanità. Non ha un sito, non ha una rubrica su Vanity Fair, non frequenta Facebook, non conosce Dagospia, non sa chi sia Alfonso Signorini, ignora Cafonal, eppur si muove. Sceglie dal guardaroba una giacca anni ’70, stile contadino alla festa dell’Assunta, s’infila in un comodo dolcevita di lana blu, inforca una paio di scarpe da trekking, si accomoda di fronte a un certo Quirino Conti, uomo immagine del presidente Penati, e inizia a discutere di vanità, ammettendo di essersi preparato sui sacri testi di Pascal e La Rochefoucauld. Ora, se questo non è il più grande gesto di omaggio che un uomo possa fare alla vanità, alla bramosia d’assoluto che ci divora, significa che non capiamo nulla di tv: «Tout se tient nella sua storia. I paleontologhi ricostruiscono l’intero dinosauro da una vertebra. Idem qui». Noi di Cuneo assistevamo un po’ disorientati a una puntata de «L’infedele» dedicata all’«estetica del transeunte», per citare un gigante del pensiero debole come Signorini, al pari del suo dirimpettaio Gianni Vattimo (La 7, lunedì, ore 21,10). «Perché siamo tutti vanitosi? » si chiedeva Gad Lerner, fresco di una discesa in campo nell’adolescenziale mondo di Facebook. vero che Gad sui temi leggeri sembra uno di noi di Cuneo, si muove a disagio, smarrisce la bussola dell’impegno epperò... Però è meraviglioso scoprire, mentre si disquisisce di Dagospia, che il più glam e cafonal di tutti è lui, il prof. Franco Cordero. Non ci resta che il Billionaire, adesso che non è più di moda.