varie, 17 dicembre 2008
Franco Ibba, 74 anni. Di Nuoro, sposato, piccolo di statura, il volto solcato da rughe profonde, per una vita aveva lavorato all’agenzia del Banco di Sardegna nella piazza principale di Ilbono, «vittima terrorizzata» di un mucchio di rapine
Franco Ibba, 74 anni. Di Nuoro, sposato, piccolo di statura, il volto solcato da rughe profonde, per una vita aveva lavorato all’agenzia del Banco di Sardegna nella piazza principale di Ilbono, «vittima terrorizzata» di un mucchio di rapine. Poi era andato in pensione, aveva comprato una casa proprio di fronte alla banca, e in pochi anni aveva assistito dalla sua finestra ad altre cinque rapine con porte sfondate, sparatorie, motori rombanti e fughe western. Il lunedì 21 agosto del 2006, l’aveva svegliato un gran fracasso: tre banditi col volto coperto da cappucci avevano abbattuto la vetrata dell’istituto con una Fiat Uno lanciata contro. Mentre scappavano lui gli aveva gettato addosso un vaso di fiori e poi aveva sparato con uno dei suoi sei fucili uccidendo Gianluigi Mameli, 33 anni, suo compaesano, colpito in pieno da un proiettile alla schiena (per quei fatti era stato rinviato a giudizio per eccesso colposo). Da allora a Ibono non c’era più stata una rapina ma giorni fa i compari del morto chiamarono Ibba sotto casa, lo obbligarono a salire su una macchina, lo portarono nei campi, lo fecero inginocchiare, e gli sparono un colpo in testa. Domenica 14 dicembre nelle campagne di Nuoro.