Wall Street Journal, 17 dicembre 2008, 17 dicembre 2008
Per capire gli effetti che il crollo del prezzo del petrolio sta provocando sulle compagnie del settore conviene guardare quello che sta succedendo a Oilexco, compagnia indipendente canadese nata nel 1994
Per capire gli effetti che il crollo del prezzo del petrolio sta provocando sulle compagnie del settore conviene guardare quello che sta succedendo a Oilexco, compagnia indipendente canadese nata nel 1994. Negli ultimi anni Oilexco ha messo a segno colpi importanti. Approfittando di un nuovo regime di licenze varato dal governo del Regno Unito per incoraggiare gli investimenti delle compagnie minori nell’area del Mare del Nord, nel 2004 Oilexco ha aperto quattro nuove piattaforme al largo della Scozia, che le consentono di estrarre, dal 2007, 30 mila barili al giorno. Il valore delle azioni della compagnia, l’anno scorso, è decuplicato. Per finanziare il suo aggressivo piano di espansione l’azienda si è indebitata e ha venduto delle quote, ma con il blocco del credito in corso e con il prezzo del petrolio in picchiata, adesso rischia di fallire. Il tentativo di rifinanziare un debito di 700 milioni di dollari con Royal Bank of Scotland, a ottobre, è andato a vuoto. L’ipotesi di mettere bond per 150 milioni di dollari a un tasso del 15% è stata abbandonata dai vertici dell’azienda per non indebolire ulteriormente i conti. Soldi indispensabili per finanziare i progetti di nuove estrazioni nel giacimento di Huntington, uno dei più grandi scoperti di recente in Europa, che potrebbe contenere 100 milioni di barili. Nel frattempo le azioni dell’azienda sono precipitate dell’80%. A fine gennaio Oilexco deve rimborsare un prestito da 46 milioni di dollari a Oilexco, altrimenti dovrà dichiarare bancarotta.