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 2008  dicembre 17 Mercoledì calendario

LUCA GRANDORI PER LA STAMPA DI MERCOLEDI’ 17 DICEMBE 2008

Le fughe in auto restano in panne -

Chi non ricorda le decine di macchine della polizia alla caccia di Susan Sarendon e Geena Davis fino a spingerle in fondo ad un canyon nell’indimenticabile epilogo di «Thema e Louise»? E la miriade di pattuglie della stradale che hanno perseguitato Goldie Hawn per tutti i 120 minuti del capolavoro di Spielberg, «Sugarland Express»?
Non c’è thriller di Hollywood che non preveda almeno una sequenza di inseguimento tra i cattivi e gli agenti. E lo stesso vale per i telefilm delle serie più trasmesse in tutto il mondo, da «CHiPs» ad «Hazzard». E per i ragazzi di oggi, l’inseguimento con finale rovinoso è il pezzo forte dei seguitissimi «Real TV» e «Most shocking»: sembra che negli Stati Uniti non ci sia altro mezzo per arrestare i criminali che andargli addosso a cento all’ora.
Ma, dal prossimo Capodanno, di questi spettacolari inseguimenti ne vedremo sempre meno e, nel giro di un anno, forse nemmeno uno, perché saranno fuori dalla realtà.
Dall’inizio del 2009, infatti, i cops non avranno più bisogno di tamponamenti e sgommate: per far scattare le manette, schiacceranno un pulsante sul cruscotto e vedranno la macchina inseguita fermarsi lentamente col motore al minimo, e il guidatore basito e impotente al volante.
L’arma segreta che porrà fine alle speed-chase (nome in codice degli inseguimenti) è stata messa a punto dalla General Motors. Il dispositivo si chiama OnStar e sarà montato da gennaio su un primo scaglione di modelli GM di lusso, come le Cadillac Cts e le Chevrolet Corvette, tra le preferite da ladri e rapinatori. Poi, se funzionerà a dovere, la sua installazione potrà essere estesa a tutti i modelli della casa.
Il funzionamento è abbastanza semplice: sfrutta il navigatore satellitare montato sulla macchina. Un segnale criptato del Gps, inviato in continuazione al satellite, potrà essere registrato dalle autopattuglie, che verranno, per così dire, «messe in rete» con il navigatore della macchina da bloccare: con un pulsante il poliziotto potrà intervenire sulla centralina che comanda l’acceleratore della macchina sospetta e ridurne al minimo i giri del motore, senza nessuna possibilità di contromisure. Arrestare il fuggitivo, a questo punto, sarebbe un gioco da ragazzi anche per Woody Allen.
L’OnStar è stato studiato e collaudato in tre anni, e deve la sua nascita al sempre maggior numero di morti e feriti causati dagli inseguimenti tra poliziotti e fuorilegge. Ogni anno i morti sono qualche migliaio e i feriti almeno il doppio, con un incremento che General Motors ha valutato del 10% annuo. Sarà quindi anche possibile ridurre di molto i circa 10 milioni di dollari che gli inseguimenti a palla costano allo Stato, alle assicurazioni e ai cittadini, senza contare il business del produttore che venderà questo dispositivo a chiunque vorrà dotare la sua macchina di un antifurto senza rivali.
La caccia ai colpevoli, in America, è una vera piaga sociale. L’altra grande causa di incidenti è l’impressionante percentuale di ubriachi, alcolizzati e drogati che, in barba alle leggi, guidano con tassi d’intossicazione da mandare in tilt gli etilometri, e che spesso scappano come lepri alla vista dell’auto bianca e nera, cercando di farla franca. A loro si aggiungono coppie adultere, sedicenni con l’auto presa di nascosto a papà e distratti vari, tutti convinti che sia meglio scappare che farsi controllare.
Poi ci sono le macchine, quelle della Legge e quelle dei fuorilegge, che, in genere sono dei barconi tanto potenti quanto instabili. Guidare in sicurezza una macchinona di 5 mila di cilindrata con freni e sospensioni rimaste all’epoca di Happy Days, è un’impresa difficile anche per un pilota di formula uno.
Infine c’è il modo tutto americano di intendere l’ordine pubblico: le macchine della polizia sono dotate di una coppia di sbarre di ferro saldate davanti al muso, che servono a speronare l’auto inseguita e buttarla fuoristrada: difficile che non scorra il sangue in caso di tamponamento.
E così, grazie all’OnStar, dopo la progressiva sparizione dei megataxi gialli (che vengono via via sostituiti da piccoli monovolumi ibridi), un’altra icona dell’oleografia yankee è destinata a scomparire. L’inseguimento tra buoni e cattivi è impresso nelle nostre menti fin dai tempi delle comiche di Buster Keaton e di Stanlio e Ollio, che, con le loro Ford T che perdevano i pezzi durante la fuga, avevano inaugurato le speed chase di Hollywood. Nei film di gangster degli anni 30 e 40, i duri alla James Cagney e alla Errol Flynn, sventagliavano mitragliate dalle loro Packard contro le Chevrolet della polizia, con la stessa determinazione con cui, vent’anni dopo, James Dean e i giovani ribelli di «Gioventù bruciata» giocavano a seminare gli odiati sbirri. E questo eterno duello tra banditi e sceriffi è stato il filo conduttore di quasi tutti i film d’autore on the road dagli anni 60 ai giorni nostri: l’ecatombe di auto lampeggianti ne «Un mondo migliore» con Kevin Kostner è solo il più famoso episodio di quest’epopea.
L’auto della polizia americana ci ha accompagnati fin da bambini: alzi la mano chi non ha mai avuto, nell’infanzia, un modellino (oltre 3 milioni di pezzi l’anno ancora venduti in tutti il mondo). Queste auto, e quelle altrettanto caracollanti dei banditi, sono state anche le protagoniste di tante canzoni («409» dei Beach Boys), dei libri di Jack Kerouac («On the road») dei quadri di Edward Hopper, persino dei film per ragazzi della coppia Bud Spencer-Terence Hill («Due superpiedi quasi piatti»). Adesso lo saranno molto meno: non a caso un sergente delle NYPD, la famosa polizia di New York, appena tornato da uno stage di collaudo dellOnStar, ha apostofrato i suoi uomini sibilando: «Okay ragazzi, se qualcuno vuole ancora andare in onda su Real Tv, è meglio che si dia da fare subito».
Le strade urbane ed extraurbane negli Stati Uniti, dall’11 settembre in poi, sono controllate in maniera capillare. Sulle autostrade c’è, in media, un’autopattuglia ogni 50 km. Città come New York o Washington hanno una volante ogni due «blocks» per 24 ore al giorno, e anche il più piccolo paese del Middle West ha il suo bravo sceriffo, che perlustra le strade con la sua Ford Crown Victoria. Tutti controllano tutto: non solo rapinatori, ma anche il guidatore che ha un atteggiamento strano o sospetto.