Il davanti e il didietro di Marco Travaglio, l’Unità, 18/12/2008, pag. 3, 18 dicembre 2008
MARCO TRAVAGLIO PER L’UNITA’ DI GIOVEDI’ 18 DICEMBRE 2008
CI MANCAVA IL COMPLOTTO. I poteri forti. I giornali. L’immancabile Di Pietro che pilota nell’ombra le procure di Firenze, Potenza, Pescara, Napoli e altre. Una mente raffinatissima domada su "Europa": «Perché tante inchieste tutte insieme?». Il sagace Bettini denuncia «l’aggressione dei giornali» orchestrati dalla Spectre. L’acuta ministra-ombra Paola Merloni spiega: «Dietro queste inchieste c’è Di Pietro, l’unico che ci guadagna: forse la magistratura ha scelto l’Idv come il nuovo referente» (il vecchio, ce lo spiegherà un’altra volta). A furia di guardare dietro, il davanti: politici che intrallazzano, rubano e, una volta scoperti, finiscono in galera o sott’inchiesta. Come in tutto il mondo: non c’è paese - carriere separate o no - dove un politico preso a rubare non finisca dentro. La differenza è quel che accade dopo: in Italia si parla dei giudici; nel resto del mondo, dei reati. Ma un Salvatore Margiotta, inquisito da un anno a Potenza ora a un passo dai domiciliari, non l’avrebbero candidato nemmeno nelle isole Andamane, Si vedrà se quel «Salvato’, ti porto 200 mila euro» si riferisse a lui o a un omonimo. Ma dire, come l’eccelso Pierluigi Mantini, che non ci sono elementi per l’arresto, ergo la giunta per le autorizzazioni dirà di no, è una barzelletta. Nei prossimi giorni Camera e Senato dovranno dire sì o no ai giudici che chiedono di usare intercettazioni indirette di Dell’Utri, Latorre, Margiotta, Lusetti, Bocchino. Il Pd ha un’arma infallibile per farsi del male: votare no insieme aBerlusconi. Riusciranno i nostri eroi a suicidarsi come Craxi nel 1993?