Financial Times, 18 dicembre 2008, 18 dicembre 2008
La buona notizia, per la Federal Reserve che inizia ora a tentare di gestire una politica monetaria a tasso zero, è che non è la prima grande economia a provarci
La buona notizia, per la Federal Reserve che inizia ora a tentare di gestire una politica monetaria a tasso zero, è che non è la prima grande economia a provarci. La cattiva notizia è che i risultati degli esperimenti di ”quantitative easing” (emettere moneta invece di agire sui tassi) condotti dal Giappone tra il 2001 e il 2006 restano molto ambigui. La strategia della Banca del Giappone, che ha puntato la sua politica monetaria sulle riserve delle banche piuttosto che sul costo dei finanziamenti overnight, sarebbe dovuta servire a portare il paese fuori dalla deflazione. Masaaki Shirakawa, governatore della BoJ, non è entusiasta dei risultati: ” servito a mantenere stabile il sistema finanziario, ma non è stato efficace quando si è trattato di rilanciare la domanda interna”. Il tasso zero è riuscito a liberare la crescita economica solo ”quando l’economia ha avviato la ripresa” non prima né dopo, e la banca centrale non è riuscita a spingere le banche a trasferire i loro surplus di liquidità ottenuti grazie ai bassi tassi di interesse nell’economia reale. Altri osservatori spiegano che è proprio il quantitative easing una delle maggiori cause della bolla del debito giapponese esplosa nel 2003.