Stefano Mancini, la Stampa 18/12/2008, 18 dicembre 2008
STEFANO MANCINI PER LA STAMPA DI GIOVEDì 18 DICEMBRE 2008
I piloti? «Preferisco Massa a Hamilton». La crisi? «Se fosse passato il motore unico, cinque scuderie si sarebbero ritirate, noi compresi». Il futuro? «Risparmieremo subito il 50 per cento sui motori e dal 2012 il 50 per cento dell’intero budget, ma ora dobbiamo ridiscutere di ricavi». A Maranello, durante la tradizionale cena di fine anno con la stampa italiana, Luca Montezemolo viviseziona la Formula 1: la vittoria del Mondiale costruttori, i progetti per la prossima stagione, il futuro del Circus. Uomini, tecnologie, sponsor.
Fiducia ai piloti
Hamilton ha detto che non andrà mai alla Ferrari. «Di solito siamo noi a sceglierci i piloti - precisa il presidente della Ferrari -. Intendiamoci: è un grande talento, ha sfiorato il successo alla sua prima stagione in Formula 1 e ha vinto alla seconda, ma io Massa non lo cambio con nessuno». Montezemolo ribadisce la fiducia nell’attuale coppia di piloti. «Non si parli di Alonso. Abbiamo ancora due anni di contratto, poi ne riparleremo. Felipe ha perso il Mondiale per colpa nostra. l’unico pilota nella storia della Formula 1 che ha tagliato il traguardo da campione del mondo e 17 secondi dopo ha perso il titolo, ed è diventato popolarissimo per il modo stupendo con cui ha accettato la sconfitta. Kimi ha vinto alla prima stagione con noi e quest’anno ha corso bene fino al Gran premio di Francia. Poi è andato in vacanza e ha mandato un sosia. Nel 2009 tornerà lui». Obiezione: a Maranello non farebbe comodo una personalità più carismatica? «Raikkonen non è un grande comunicatore, ma se arriva primo va bene così. Alonso fino a due anni fa era poco simpatico ai nostri tifosi. Lo stesso Schumacher all’inizio non piaceva a nessuno, mentre a fine carriera aveva l’Italia ai suoi piedi. La verità è che i piloti diventano popolari guidando la Ferrari».
Rivoluzione in F1
La pace è stata siglata in extremis la settimana scorsa: sì ai tagli proposti dai team, no al motore standard voluto dalla Federazione. «Se fosse passato il progetto della Fia, noi e altre quattro squadre avremmo colto la palla al balzo per andarcene. Invece, restando uniti, siamo riusciti a far passare una riforma che non snatura la Formula 1, perché mantiene la competizione tecnologica e sportiva. Noi non siamo sponsor, siamo costruttori, e dalle corse trasferiamo la tecnologia alle nostre vetture stradali. La F1 è un avamposto della produzione in serie oltre che la nostra réclame, perché non spendiamo un euro in pubblicità. Dal 2009 risparmieremo su telaio, aerodinamica, test, sarà una F1 più asciutta ma ugualmente interessante. Nel frattempo dobbiamo ragionare sul dopo 2012». Il discorso costi è stato affrontato. Forse risolto. Il futuro dirà se l’abbandono da parte della Honda è stato un caso isolato. Ma ora a Ferrari & C. stanno a cuore i ricavi. «La crisi forse accelera un processo di rinnovamento che comunque si doveva affrontare. Conosco Ecclestone dal ’73 e penso che abbia fatto un grandissimo lavoro. Sicuramente non gratis. Qualche anno fa litigammo, gli diedi dell’ingordo, perché il 70 per cento dei ricavi andavano a lui e il 30 per cento ai team. Ora siamo a 50 e 50. Qualcosa dovremo fare ancora». Le entrate della F1 dipendono in parte dai circuiti, che pagano per ospitare i Gran premi: maggiore è la cifra che versano a Ecclestone, più cari sono i biglietti. «Oggi una coppia di giovani spende meno facendo il giro del mondo low cost che per vedere un fine settimana di Formula 1 - lamenta Montezemolo -. Però è inutile introdurre tanti cambiamenti per migliorare lo spettacolo se poi si corre su circuiti adatti al footing, tipo Valencia e Singapore».
La Ferrari 2009
La data di presentazione della nuova monoposto non è ancora stabilita con certezza. «Sarà tra l’11 e il 15 gennaio». Non più tardi, perché la settimana seguente si terrà in Portogallo, nel nuovo Circuito dell’Algarve, una delle cinque sessioni di test dell’intera stagione. «Noi eravamo contrari alla riduzione dei test, ma da qualche parte bisognava pur cominciare a risparmiare, altrimenti in Formula 1 saremmo rimasti in quattro. Dobbiamo sfruttare queste cinque sessioni con una priorità: essere affidabili fin dalla prima gara in Australia. Il kers? Così com’è rappresenta un grande errore, la voce di costo più alta del budget di ogni costruttore. Pensare, però, per il 2012, un nuovo motore ecologico, che consumi meno e che possa utilizzare il kers come avanguardia per le vetture di serie di recupero di energia, perché no?».
Luci e ombre
Nell’anno della crisi finanziaria globale, Montezemolo vanta i migliori conti di sempre, e dal 2009 sulle Rosse ci sarà un nuovo sponsor, Tata, il colosso indiano dell’automobile. «Enzo Ferrari mi diceva negli anni Settanta che 1500 pazzi che compravano una Ferrari, crisi o non crisi, li avremmo trovati. Credo che, adeguando i numeri, seimila pazzi continueremo a trovarli». Dalla Gestione sportiva è arrivato l’ottavo Mondiale costruttori negli ultimi dieci anni. «Negli altri sport non ho mai visto una squadra realizzare un’impresa simile. E senza i nostri errori Massa sarebbe campione. Certo - sorride Montezemolo - che l’errore al rifornimento a Singapore supera quello del Nürburgring del ”99, quando non trovavamo la gomma di Irvine».