Ezio D’Antonio, Novella2000, n.51, 18/12/2008, pp. 16-17, 18 dicembre 2008
In Cafonal «ho evitato ogni tipo di moralismo. In realtà gli unici a provare un certo senso di colpa sullo ”spettacolo” offerto dalle classi dirigenti, dai vip e compagnia, sono i giornalisti
In Cafonal «ho evitato ogni tipo di moralismo. In realtà gli unici a provare un certo senso di colpa sullo ”spettacolo” offerto dalle classi dirigenti, dai vip e compagnia, sono i giornalisti. Uno legge un editoriale di Ezio Mauro su Repubblica o di Paolo Mieli sul Corriere e si sente in colpa. Ma quando ho finito di lavorare a questo libro, a un certo punto mi sono detto: ”Dio mio, senza questa gente che farebbe l’industria dello svago?”. La risposta è che saremmo tutti disoccupati» (Roberto D’Agostino).