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 2013  ottobre 14 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Enrico Letta
Il Vicepresidente del Consiglio è Angelino Alfano
Il Ministro degli Interni è Angelino Alfano
Il Ministro degli Esteri è Emma Bonino
Il Ministro della Giustizia è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Fabrizio Saccomanni
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Maria Chiara Carrozza
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Enrico Giovannini
Il Ministro della Difesa è Mario Mauro
Il Ministro dello Sviluppo economico è Flavio Zanonato
Il Ministro delle Politiche agricole è Nunzia De Girolamo
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Maurizio Lupi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni culturali e Turismo è Massimo Bray
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Andrea Orlando
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali e autonomie locali è Graziano Delrio (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Carlo Trigilia (senza portafoglio)
Il Ministro dell’ Integrazione è Cécile Kyenge (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Gianpiero D’Alia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento e di Coordinamento dell’attività è Dario Franceschini (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme costituzionali Gaetano Quagliariello (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente facente funzioni dell’ Egitto è Adly Mansour
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Che cosa dobbiamo pensare di Matteo Renzi che s’è dichiarato contrario all’indulto e all’amnistia e ha pure aggiunto che i partiti non devono prendere ordini da Napolitano?

Abbiamo l’obbligo di pensare qualcosa?
Ci si chiede di pensare qualcosa. La faccenda ha impegnato tutta la domenica mediatica, facendoci rimpiangere ancora di più la sospensione del campionato. Lucia Annunziata ha chiamato Renzi a In 1/2 ora
e qui lo abbiamo sentito sviluppare il tema da par suo: «Non ho parlato contro il Presidente della Repubblica. Io ho detto che non sarebbe serio, educativo, responsabile sette anni dopo un indulto come quello del 2006, farne un altro. Non è che un partito politico dice: "Lo ha detto il presidente Repubblica, si fa punto e basta". Allora che ci stanno a fare i partiti? La legalità è un valore di sinistra. Dunque, non consentiamo di dire che siccome il Parlamento non riesce a cambiare le leggi ogni tanto si aprono le porte del carcere. Se ci sono ministri che anziché preoccuparsi di governare passano il tempo a commentare le mie dichiarazioni mi dispiace per loro. Il ministro dello Sviluppo si deve preoccupare di come far sì che le aziende non chiudano, di aiutare gli artigiani e non di stare a lamentarsi dalla mattina alla sera di cosa dice il sindaco di Firenze. Se lo vogliono fare non ho problemi, ma parliamo seriamente dei problemi».  

Chi è il ministro dello Sviluppo?
Flavio Zanonato, già sindaco di Padova, celebre per aver eretto un muro in via Anelli in modo da isolare sei palazzine dove si trafficava droga. Il punto importante è che Zanonato è rimasto bersaniano, dunque è automatico che attacchi Renzi. Lo ha nuovamente attaccato anche ieri, e con un colpo basso: «Tolto Berlusconi, abbiamo una situazione carceraria disastrosa. Le carceri devono essere in grado di riabilitare le persone, non di creare dei delinquenti incalliti. Renzi ragiona solo sulla pura convenienza propagandistica. Più o meno come Grillo. Si chiede "mi conviene o no, prendo piu’ o meno voti", fa il bilancio: "ne perdo 10 ne prendo 15, guadagno cinque, sono contro. Stabiliamo che l’indulto o l’amnistia, lo strumento che eventualmente il Parlamento decide, non favorisce Berlusconi, togliamolo dal ragionamento se no inquina tutto quanto».  

• Perché “colpo basso"? Ha ragione o ha torto?
Beh, Renzi in televisione viene benissimo e se non avesse fatto casino nel discorso di Bari, Lucia mica l’avrebbe chiamato. Quindi ha ragione Zanonato, tant’è vero che nei cento punti del sindaco di Firenze messi in fila qualche anno fa c’era pure l’amnistia per i politici corrotti, se avessero denunciato i complici e si fossero ritirati a vita privata. Quello di Zanonato è tuttavia un colpo basso, e le spiego perché.  

Sentiamo.
Ha presente le primarie americane del 2008, quando in campo democratico si affrontavano Hillary e Obama? Ebbene a un certo punto i due si misero d’accordo di non massacrarsi troppo a vicenda perché altrimenti poi, a primarie concluse, come avrebbero fatto gli elettori dell’una a sostenere gli elettori l’altro? Una sensibilità che manca del tutto in casa democratica, dove stiamo assistendo a balletto piuttosto singificativo: corsa alla corte di Renzi per la maggior parte di loro, e penso, per esempio, a Nicola Latorre, già dalemiano di ferro e adesso renziano a prova di bomba, oppure a Dario Franceschini,. che era vicesegretario di Veltroni e adesso ha fatto la sua dichiarazione di fedeltà al sindaco. Questo, da un lato. Dall’altro, i non-renziani, cioè in definitiva i bersaniani e quelli come Civati (ex renziano) che fa il filo a Grillo, che sparano a zero contro l’uomo nuovo, al di là del ragionevole, perché poi, a un certo punto, se Renzi sarà effettivamente il candidato del Pd prima alla segreteria e poi alla presidenza del Consiglio, lo dovranno pur sostenere in qualche modo e se avranno passato il tempo, prima, a dargli del bugiardo, come potranno onestamente chiederci di votarlo?  

• Non si darà il caso che, attaccando Renzi a quel modo, Zanonato ha fatto gli stessi discorsi di quelli del Pdl?
Guarda un po’, è proprio così. Senta il commento fatto ieri a SkyTg24 dal ministro Lupi, pidiellino, alfaniano e ciellino (da quelle parti, ormai, un’etichetta sola non basta): «Renzi cerca consensi a destra come a sinistra, più che dimostrare che sta facendo politica che richiede responsabilità». Sembra un bersaniano doc. (leggi)

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