Francesco Velluzzi, La Gazzetta dello Sport 14/10/2013, 14 ottobre 2013
ROSARIO E TATUAGGI: BASELLI LEGGE PIRLO E NON HA PAURA
Il ragazzo dalla faccia pulita, che tiene il rosario e va a messa la domenica, studia da Pirlo, il suo idolo, anche se ormai sono in tanti a dirgli che somiglia sempre più a Riccardo Montolivo. Le chiavi del centrocampo dell’Under 21, che stasera si gioca tanto qui al freddo di Genk, ma in uno stadio che può parlare italiano (sono 12 mila in città), sono affidate a Daniele Baselli, centrale di centrocampo che Stefano Colantuono all’Atalanta ha inaspettatamente gettato nella mischia: «Mi ha dato fiducia, ma temo che col cambio di modulo avrò meno spazio e dovrò sfruttare tutte le occasioni che avrò, in assenza di Cigarini o Carmona». Una ce l’ha stasera alla Cristal Arena dove l’Italia di Gigi Di Biagio deve cancellare l’1-3 di Rieti col Belgio e vincere per puntare al primo posto: «Dobbiamo vincere per forza, ma siamo consapevoli di ciò e il gruppo che sta nascendo è buono. Ci stiamo conoscendo meglio e abbiamo lavorato bene».
Che sportivo Baselli lo sport ce l’ha nel sangue: «Guardo una quantità incredibile di partite, tanta Premier, il campionato estero più competitivo». Ma anche a casa di Daniele, a Cottolengo, nel bresciano, lo sport è tutto: «Mamma (oggi infermiera, ndr) giocava a pallavolo e ha smesso quando aspettava me, mia sorella Linda è arrivata in A2, l’altra sorella Tania ha 9 anni ma promette nella ginnastica artistica. Papà (ha una piccola azienda, ndr) ha giocato a calcio, esterno alto». Ma le attenzioni sono puntate su Daniele: «Sacrifici ne ho fatti e ne hanno fatti i miei, a Bergamo sono cresciuto come giocatore con Favini, a Cittadella come uomo con Foscarini. Una bella esperienza».
Ragazzo modello Adesso è un calciatore a tutti gli effetti. Uno di Serie A, con lo sponsor tecnico e i grandi club che lo guardano (da bambino era molto interista): «Vivo attaccato a Bergamo con Alice con la quale sto da 3 anni e il nostro cane Cash, un bull terrier, abbiamo il giardino». Una vita tranquilla: «Alice va all’università». Qualche uscita con i compagni più giovani: «Sportiello, Livaja, De Luca e Gagliardini. Ho legato con i più giovani, è normale che sia così». E tanto calcio. Libri poco o nulla: «Ma la biografia di Pirlo devo leggerla. Come la finisce, Fossati la passa a me». Baselli, educato, semplice, mai sopra le righe, è il figlio ideale per un genitore. Ha una sola stranezza: «Lo ammetto: i tatuaggi. Mi piacciono». Ma soprattutto gli piace il calcio: «Devo migliorare tanto». Lo fa allenandosi al massimo, tirando punizioni, usando il destro magico e guardando i modelli: «Iniesta, Pirlo, Montolivo al quale chiederò la maglia». Ma al quale non invidia la fidanzata showgirl: «Mi tengo stretta Alice».