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 2013  ottobre 14 Lunedì calendario

DIMMI CHE CANE HAI E TI DIRÒ CHI SEI


Una città nella città. Una seconda metropoli nella metropoli, popolata da decine di etnie diverse, provenienti da ogni angolo del mondo. Ci sono cinesi, messicani, spagnoli, italiani e inglesi. Abitano le case del Queens, dormono nei loft di Manhattan, giocano a Central Park e corrono sulle rive dell’Hudson. È il melting pot dei cani di New York City, quasi 600 mila secondo le stime ufficiali, oltre 1 milione e mezzo secondo i calcoli delle associazioni di appassionati cinofili. Un universo variegato, che il Dipartimento di salute ha provato a fotografare, attraverso un censimento, diviso quartiere per quartiere, delle razze e dei nomi preferiti per i compagni a quattro zampe. Il risultato è una mappa alternativa e inedita della città più popolosa degli Stati Uniti. Una cartina che svela un volto nuovo di New York e di chi la abita. Perché che sia da guardia o da compagnia, che viva in famiglia o con single in carriera, un cane è lo specchio di chi si prende cura di lui, ne rivela personalità, radici, cultura e stato sociale.
Lo studio del Department of health and mental hygiene si basa sui dati forniti dall’anagrafe canina. Secondo la legge dello Stato di New York, infatti, chiunque possieda un cane deve richiedere la licenza a un ufficio di salute pubblica, che a sua volta, dopo il pagamento di 8,5 dollari, rilascia al padrone una matricola di riconoscimento da mettere sul collare dell’animale ogni volta che esce di casa. Con questo strumento l’amministrazione è riuscita non solo a fare una stima, seppur approssimativa (non tutti infatti rispettano le prescrizioni di legge, soprattutto nelle aree più povere), dei cani che vivono in città, ma anche a quantificare la diffusione delle numerose razze canine, dal labrador allo yorkshire. Un lavoro minuzioso e dettagliato, che prende in considerazione i cinque distretti, i borough, e spinge poi lo sguardo dentro ogni quartiere, lo segmenta e individua il numero di cani per ciascun codice di avviamento postale. Il risultato è visibile sulla pagina web “Dogs of Nyc”: una cartina colorata, che da una parte offre un magazzino di cifre utili per statistiche a analisi, e dall’altra propone una particolare lettura della società newyorkese, aprendo una finestra sulle abitudini quotidiane e sulle culture che animano la metropoli più multietnica del mondo. Dando un’occhiata al sito, ciascuno può conoscere qual è il cane più amato a Manhattan e quale quello più diffuso nel Bronx. Ma anche scoprire che gli abitanti di Staten Island preferiscono gli shih tzu ai bassotti, mentre quelli di Broadway hanno una vera passione per gli yorkshire. Alcuni dati non sorprendono e sembrano aderire ai più comuni stereotipi.
NELL’UPPER EAST SIDE, per esempio, ricco quartiere dalla vocazione residenziale e commerciale, considerato l’angolo chic di Manhattan per le sue boutique e i suoi appartamenti di lusso, spopolano gli shih tzu. Che, per chi non fosse pratico di pedigree e cuccioli di razza, sono cani di piccola taglia, originari della Cina, dal pelo lungo e folto, il carattere docile e lo sguardo capace di far intenerire anche il più ostile nemico dei quattro zampe. Di quelli spesso acconciati con un fiocco rosa in testa, per intendersi. Insomma, non proprio l’esemplare più adatto per fare la guardia, ma di sicuro quello più a suo agio nei salotti degli appartamenti raffinati di New York. Una razza prediletta anche da chi ha casa nel distretto di Staten Island, isola di 265 chilometri quadrati nel sud di New York, caratterizzata da centinaia di villette unifamiliari, costruite una accanto all’altra e immerse nel verde. Chi invece ha residenza nella zona tra la quarantaduesima strada e la quarantasettesima, più nota come Time Square, preferisce lo yorkshire, e tende a chiamarlo Lola se è femmina, Max se invece è maschio. Anche in questo caso si tratta di un esemplare di piccola taglia, è di origine europea (proviene dagli allevamenti inglesi) ed è un po’ più vivace e giocherellone dello shih tzu. Comunque un cane da compagnia, anche lui amante della vita tranquilla, in famiglia. I dati del Dipartimento di salute pubblica rivelano poi come ci sia un legame tra la diffusione di un certo tipo di razza e la presenza di spazi verdi. Come nel caso dei labrador retriever: cani di origine canadese, spesso impegnati anche per la caccia, che hanno bisogno di una costante attività fisica, di nuotare e di correre. E anche per questo, forse, sono molto presenti nel Upper West Side, area racchiusa tra le rive dell’Hudson e Central park. Non stupisce poi l’alta percentuale di chihuahua nel quartiere di East Harlem e in alcune aree del Bronx, dove la maggioranza della popolazione parla spagnolo. Il chihuahua infatti è cane molto piccolo (pesa circa due chili) con il pelo corto e gli occhi grandi, che deve il suo nome allo stato del Messico, dove nacquero i primi allevamenti di questa specie.
NEL BRONX POI C’È ANCHE una modesta diffusione di pit bull, cani di media taglia e molto forti, a volte addestrati per diventare animali da difesa. Una razza, insieme a quella dei bulldog, presente anche in diverse zone di Brooklyn e di Manhattan. Mentre i cani maltesi, esemplari dalle radici romane, considerati da compagnia e adatti a passeggiate e a giochi in giardino, compaiono quasi esclusivamente in alcuni quartieri residenziali del Queens, il distretto più periferico di New York. Nel complesso la razza più diffusa rimane comunque quella mista, che fa da padrone in quasi tutte le zone. Secondi in classifica si piazzano gli shih tzu, seguiti dai labrador retriever, dagli yorkshire, dai chihuahua, dai pit bull e i maltese. Ultimi gli havanese, razza di piccola taglia originaria di Cuba, presente soprattutto nella zona sud di Manhattan, e i bassotti. Amici fedeli, compagni di vita nel bene e nel male, spesso i newyorkesi vedono i propri animali anche come status symbol. La scelta di un cane può essere dettata non solo da gusti personali, ma anche dalla costruzione di un’immagine aderente alla propria personalità. E se non bastasse la mappatura di Dogs of Nyc per convincersi, a ribadirlo ci pensa anche il web. Che ha da poco partorito un sito a metà tra Facebook e una pagina di incontri, dove i protagonisti non parlano, ma abbaiano. Si chiama matchpuppy.com  . A differenza di altri social network dedicati ai doglovers, ha il preciso obiettivo di aiutare chi è alla ricerca di un compagno di giochi per il proprio fido. Meglio ancora se della stessa razza. Oltre a nome e foto, al momento dell’iscrizione sono richiesti anche il sesso, la razza d’appartenenza e il prato dove l’animale è solito correre e fare passeggiate. Se si abita nei pressi di Forest Park, nel Queens per esempio, si ha a disposizione una trentina di cani. Insomma, un punto di ritrovo virtuale per padroni e cinofili, dove il biglietto da visita che conta però lo fa solo il proprio cane. Ideato e realizzato Anthony McGhee, il sito è americano ma, neanche a dirlo, è adottato soprattutto dai newyorkesi.