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 2010  novembre 19 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Giancarlo Galan
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Ieri borse allegre, dopo una settimana di ribassi e depressioni: i tecnici del Fondo monetario, dell’Unione europea e della Banca centrale sono a Dublino per contrattare il prestito che dovrebbe salvare l’Irlanda. Le discussioni cominciano oggi. D’altra parte l’Irlanda non ha ancora chiesto soldi a nessuno, perché il governo in carica deve affrontare le elezioni e pensa che la richiesta di un finanziamento potrebbe danneggiarlo.

Perché?
In una vignetta dell’Irish Times si vede un tavolo delle trattative in cui il Fmi siede su un trono, la Ue in poltrona e l’Irlanda su uno sgabello. Ci sarebbe una questione di orgoglio nazionale, ma… Nei giorni scorsi il presidente del consiglio Ue, Herman Van Rompuy, ha detto che sul rischio irlandese e su quello portoghese, che a quanto pare ci aspetta dietro l’angolo, si gioca la sopravvivenza dell’euro. Ci sono anche voci relative alla Grecia, che non sarebbe in grado di ridurre il suo deficit come promesso mesi fa al momento in cui gli furono prestati 45 miliardi. L’Austria ha annunciato che, in questo caso, non verserà i nove miliardi della terza tranche del prestito, in calendario a dicembre. Lei sa, perché ne abbiamo già parlato ai tempi della crisi greca, che un “default”, cioè un fallimento, in Europa provocherebbe un crollo della fiducia nei titoli emessi dagli stati del Continente. È per questo che anche la crisi di paesi piccoli come l’Irlanda o il Portogallo può avere conseguenze assai gravi.

In che consiste la crisi irlandese?
Costruzione forsennata di case che nessuno è in grado di comprare (gli appartamenti vuoti, in una nazione di 4 milioni e mezzo di abitanti, sono 300 mila), crollo dell’edilizia con ritorno a casa di 40 mila immigrati, banche – che avevano finanziato la costruzione delle case – a remengo, e quindi di fatto nazionalizzate. Il problema è che banche tedesche, inglesi, francesi e americane hanno in cassa circa 400 miliardi di bond irlandesi, che pagano adesso un interesse del 10 per cento circa (9 punti in più dei bund tedeschi), ma che forse l’Irlanda non è in grado di rimborsare. Le banche tedesche, che hanno altri guai per conto loro, sono esposte sull’Irlanda per 138,6 miliardi di euro.

Al tempo della Grecia non era stato creato un fondo per salvare i paesi che si trovassero in difficoltà?
Sì, lo scorso agosto è stato costituito questo fondo, per 720 miliardi, da usare o direttamente per prestar soldi (60 miliardi dalla Ue e 220 dal Fmi) oppure per garantire i prestiti dei paesi con scarso credito planetario (440 miliardi dei 16 paesi dell’Eurozona). Questo fondo verrà smantellato nel 2013. La Merkel vuole che a quel punto l’Unione si sia data le regole per far fallire gli stati dalla finanza allegra. Perché è chiaro che la garanzia di essere salvati spinge a ogni forma di furbizia gli uomini politici. Lei ricorderà che i greci hanno falsificato i loro bilanci per ingannare la Ue (la quale a sua volta s’è lasciata ingannare). La cosa ha suscitato in Germania un’indignazione che la classe politica tedesca deve ancora placare del tutto.

L’Italia?
L’Ocse prevede che nel 2010 avremo un Pil dell’1% superiore a quello dell’anno scorso, all’interno di un’area che crescerà del 2,8. Il debito scenderà al 117,5% solo nel 2012. A parte questo, le altre informazioni che ci riguardano – sto citando da stime internazionali – sono piuttosto rassicuranti. Rapporto deficit/Pil: 5% da noi, 32% in Irlanda, 9,3% in Spagna, 7,8% in Grecia, 7,7% in Francia, 7,3% in Portogallo. Debito: il salto di Irlanda, Grecia, Francia, Spagna è nettamente superiore al nostro. Inoltre è basso il debito delle famiglie italiane: il 42% del pil contro il 64% della media europea. I Btp italiani pagano un 1,6 in più rispetto ai Bund tedeschi.

Ma allora a noi la crisi irlandese che male può fare?
Non immagina le conseguenze di un fallimento dell’euro? Gente che corre a ritirare i risparmi prima che gli siano convertiti in lire, inflazione al galoppo, nessun credito dalle istituzioni finanziarie internazionali. Starebbe nei guai anche la Germania: il suo marco sarebbe fortissimo e le esportazioni, quindi, precipiterebbero. I tedeschi vogliono l’euro basso, per poter vendere all’estero i loro prodotti. Qualcuno pensa che le grida della Merkel contro gli stati spendaccioni siano un modo per deprimere l’euro, troppo valutato. Anche gli americani, infatti, puntano a un ribasso del dollaro e l’altro giorno Bernanke ha annunciato che saranno messi in circolazione 600 miliardi di biglietti verdi, per inflazionare un po’ la valuta americana. No, la Merkel non vuole spaccare l’euro, le piace anzi che il sud Europa e l’Irlanda siano tanto deboli. Quanto dovrebbe valere altrimenti un euro? [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 19/11/2010] (leggi)

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