ROBERTO GIOVANNINI, La Stampa 19/11/2010, pagina 13, 19 novembre 2010
Grandi opere, arrivano i soldi e le polemiche - Il Cipe sblocca risorse per opere pubbliche che valgono 21 miliardi, ma per il Mezzogiorno ci sono solo 240 milioni, tutti o quasi per la Puglia
Grandi opere, arrivano i soldi e le polemiche - Il Cipe sblocca risorse per opere pubbliche che valgono 21 miliardi, ma per il Mezzogiorno ci sono solo 240 milioni, tutti o quasi per la Puglia. Nulla per la Sicilia del sottosegretario alla Presidenza (e segretario del Cipe, e promotore di «Forza del Sud») Gianfranco Micciché. E nel governo e nella maggioranza scoppia un caso. Ecco la liste delle opere per le quali il Comitato Interministeriale per la Programmazione - da mesi convocato e sconvocato per i dissensi interni all’Esecutivo sul crinale Nord-Sud - ieri ha formalmente autorizzato delibere che prevedono effettivi stanziamenti finanziari. Sono per lo più opere che interessano le Regioni del Nord. Si parte con l’avvio del primo lotto per il Terzo Valico ferroviario dei Giovi sull’asse Alta Velocità Milano-Genova (500 milioni di euro, su un costo totale previsto in 6,2 miliardi, ci vorranno otto anni e mezzo). C’è il primo lotto - tra Brescia e Treviglio - della linea ferroviaria AV Milano-Verona (per adesso ci sono 1,2 miliardi, in tutto saranno 3,8). C’è l’avvio della galleria ferroviaria del Valico del Brennero (790 milioni ora, saranno 4,6 complessivi) e l’inizio del quadruplicamento della tratta Fortezza e Verona (per adesso si arriva a Ponte Gardena con 160 milioni, in tutto 1,6 miliardi). C’è la Torino-Lione, con l’avvio del cunicolo esplorativo «geognostico» della Maddalena (143 milioni). C’è il M.O.S.E. di Venezia, con la settima tranche (230 milioni) che porterà al 75% la realizzazione della difesa mobile contro l’acqua alta. Poi c’è un po’ di Centro, con opere che interessano la Presidente del Lazio Renata Polverini e il ministro delle Infrastrutture (e sindaco di Orbetello) Altero Matteoli. Rispettivamente il via al progetto della autostrada Pontina tra Roma e Latina (ci sono per ora 468 milioni, alla fine serviranno 2,7 miliardi) e lo sblocco per il tratto Rosignano-San Pietro in Palazzi dell’autostrada Tirrenica (l’intero tracciato, ancora da definire a Capalbio, costerà 1,8 miliardi). Il resto (non molto) porta chiaramente il segno del pugliese ministro delle Regioni Raffaele Fitto: 33 milioni per la piastra logistica di Taranto e 29 per l’adeguamento ferroviario dell’area metropolitana di Bari. Altri 100 milioni sono aiuti all’agricoltura. Queste sono le opere di cui possono essere immediatamente (ma anche questo non è scontato, si sa) avviati i cantieri. E di cui è garantita la copertura finanziaria globale dal Cipe. Niente per la Sicilia, niente neanche per la Campania, come ad esempio la linea ad Alta Velocità Napoli-Bari. La NapoliBari è finita nella lunga lista del cosiddetto «Allegato Infrastrutture alla decisione di finanza pubblica». Miliardi e miliardi per opere per le quali - per il momento - non c’è neanche un centesimo. Si sono invece trovati e subito 400mila euro per la «Scuola Europea» di Varese, a valere sul Fondo Aree Sottoutilizzate. Si dice un gran bene di questo istituto, che ha il pregio di stare nella città di Bobo Maroni. Il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli annuncia che nella prossima seduta il Cipe «esaminerà, tra l’altro, un piano organico di opere per il Mezzogiorno coerente con le risorse effettivamente disponibili dei Fas». Certo è che la riunione di ieri non dev’essere stata piacevole per il sottosegretario Micciché. Da segretario del Cipe, Micciché si infuriò leggendo l’ordine del giorno della riunione programmata per il 5 novembre, tutto dedicato a opere «nordiste». «Io e Fitto bloccheremo tutto finché non arrivano soldi per il Sud», fece sapere il politico siciliano, furioso con il solito Tremonti paraleghista. E dopo una riunione notturna a Palazzo Grazioli da Berlusconi, presenti Letta, Matteoli e Tremonti, si decise il rinvio della seduta. Ieri, però, le uniche novità inserite riguardavano la Puglia di Fitto. E il segno generale è decisamente «nordista». Chissà se e come il «Piano infrastrutture Sud» rimedierà. Intanto, ieri protestavano per lo zero assegnato alla Campania cinque deputati Pdl vicini all’ex-sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino. «Le richieste provenienti da noi parlamentari campani e di tutta l’area del Mezzogiorno del Paese sono state ignorate», tuonavano Nunzia De Girolamo, Marcello Di Caterina, Nicola Formichella, Marco Pugliese, e Gerardo Soglia.