Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  novembre 19 Venerdì calendario

«GIOVANI E BELLE FANCIULLE ELVETICHE OGGI, DECADENTI MUSULMANE DOMANI». CAMPAGNA SHOCK ANTI-IMMIGRAZIONE


La prima immagine mostra quattro giovani bellezze nude riprese da dietro mentre si apprestano ad immergersi nelle candide acque del lago di Zurigo. La seconda foto invece ritrae un gruppo di vecchie donne malvestite, grasse, con la sigaretta in bocca e il velo islamico in testa che schiamazzano in uno stagno imputridito. È la nuova campagna shock lanciata dal Partito popolare svizzero (Svp) del populista di estrema destra Christoph Blocher a dieci giorni dal referendum elvetico sulla proposta di espellere dalla Confederazione tutti gli immigrati stranieri resisi colpevoli di gravi reati.
Il messaggio della provocatoria campagna lanciata dalla sezione del Svp di Wohlen-Anglikon (Cantone Argovia) è chiaro. Ecco come rischia di diventare la Svizzera tra vent’anni se non si pone un freno all’immigrazione. Al posto delle giovani fanciulle elvetiche dal bel fondoschiena, i laghi alpini verrebbero invasi da una caotica massa di brutte quanto caste donnone arabe.
Non è certo la prima volta che il Partito popolare svizzero provoca scalpore con campagne dal sapore decisamente xenofobo. Proprio di recente la sezione della Svizzera italiana del Svp aveva affisso manifesti che ritraevano i lavoratori italiani in Ticino come dei topi che rubavano il formaggio agli elvetici. In occasione delle elezioni federali del 2007 il partito di Blocher tappezzò il paese con dei manifesti che mostravano un gregge di pecore bianche scalcianti una pecora nera fuori dal loro pascolo.
«Campagne razziste, denigratorie e offensive» come ha dichiarato ieri il presidente del consiglio comunale di Wohlen-Anglikon Arsene Perroud (socialista) ma che giovano a quanto pare alla causa della destra populista svizzera. In vista del referendum i sondaggi indicano una solida maggioranza a favore dell’espulsione degli stranieri che hanno commesso un reato, mentre alle ultime elezioni federali del 2007 il partito di Blocher ha ottenuto ben il 28,9% dei voti.
«Non vedo cosa ci sia di scandaloso nella nuova campagna con le donne nel lago», dichiara intanto il consigliere del Partito popolare Peter Tanner. «Volevamo solo rimarcare i rischi potenziali del multiculturalismo, come se ad un bambino di 10 anni venisse insegnato oggi che tra 20 anni ci sarà solo l’amore tra coppie dello stesso sesso».