IRENE MARIA SCALISE, la Repubblica 19/11/2010, 19 novembre 2010
IL COLTELLINO SVIZZERO HA PIÙ DI 2000 ANNI L´IDEA È DEI ROMANI - È
conosciuto in tutto il mondo come il coltellino svizzero. Così piccolo da entrare in una tasca, nasconde in pochi centimetri mille funzioni e, per la sua genialità, è diventato un´icona. Ed oggi si scopre che ad inventarlo, ben duemila anni fa, sono stati gli antichi romani. La rivelazione arriva da un museo di Cambridge, il Fitzwilliam Museum, che un antenato del piccolo coltello lo sta esponendo al pubblico incuriosito proprio in questi giorni. «Crediamo di trovarci di fronte ad un esempio di coltellino svizzero dell´antica Roma che include un cucchiaio, un coltello, una forchetta a tre punti ed una sorta di stuzzicadenti», ha dichiarato la portavoce del museo Lucy Theobald, «la versione romana del famoso strumento multifunzione, in argento e ferro, è stato ritrovato nel mediterraneo. Risale ad un periodo tra il 200 e il 300 dopo Cristo, misura quindici centimetri, e probabilmente era appartenuto ad un ricco viaggiatore».
Ma quello esposto nel museo inglese è solo uno dei tanti esempi del genio lungimirante degli antichi. Sono loro infatti, con i bicchierini ideati per favorire il senso dell´orientamento, i bisnonni dell´attuale Tom Tom. Oppure sempre loro che, con l´antica meridiana, hanno realizzato un orologio portatile. O ancora è la loro "Forma Urbis Severiana" il primissimo esempio di accatastamento urbano. Non è da meno la piattaforma girevole usata nelle navi: una sorta di primordiale esempio di antichissimo, e maxi, cuscinetto a sfera. O infine il montacarichi, ritrovato all´interno del Colosseo con la funzione di trasportare su e giù gli animali, era il fratello maggiore dell´attuale ascensore.
Geniali dunque. Ma, soprattutto, tecnologici. E pratici. E, proprio sulle loro capacità così eclettiche, pone l´accento Rita Correnti Percivalli, curatrice della mostra Machina. Tecnologia dell´antica Roma. Un´esposizione itinerante che, dopo un lungo periodo italiano, sarà in tournée all´estero sino alla fine del prossimo anno. «Con oltre cento reperti archeologici abbiamo dimostrato come il genio tecnologico dei romani era al servizio dell´utilità quotidiana», spiega la Percivalli, «purtroppo nei secoli questa praticità si è persa di vista e, possiamo dire, che nei tempi moderni non si è inventato nulla perché tutto era già stato ideato allora. Noi siamo stati solo capaci di adattare alle esigenze attuali quello che esisteva nell´antichità». Ed è soprattutto il ricorso alla tecnologia, oggi cavallo di battaglia del mercato moderno, che per i romani era una pratica quotidiana. «Per il loro carattere da conquistatori gli antichi romani vivevano una sorta di battaglia continua con la terra, con il cibo, con le creazioni di argilla e usavano la loro "intelligenza tecnologica" per risolvere ogni situazione di difficoltà», aggiunge la Percivalli, «diciamo che in quelle conquiste c´era però una radice di attualità sociologica e loro miravano a una più razionale gestione quotidiana della vita. I romani, al contrario di quel che accade oggi, avevano come principio base la concezione del benessere generale. Poi, per anni, si è camminato in secoli bui e qualcosa di nuovo e utile è tornato ad affacciarsi nel medioevo».