F. B., Corriere della Sera 19/11/2010, 19 novembre 2010
IL SUPER INVESTIGATORE CHE SCRIVE PER LA TRECCANI —
Ha conservato un bigliettino su cui c’è scritto «grazie». Gliel’ha mandato il barista accanto alla Questura insieme a un vassoio di pasticcini. Gentile omaggio in un giorno di festa, e Vittorio Pisani, che non è un orso ma è comunque uno che sa tenere ben nascoste le emozioni, lo ha letto e ha sorriso. «Sono stato contento. Per quel biglietto e per tutti i messaggi che mi sono arrivati sul telefonino da tanti napoletani che ovviamente mi conoscono, altrimenti non avrebbero il mio numero, ma non hanno ruoli pubblici. Rappresentano soltanto se stessi e il desiderio di ogni napoletano di vivere in una città liberata dal crimine. Mi hanno fatto sentire di aver fatto qualcosa non soltanto perché questo è il mio dovere ma anche in favore della mia città. È un’emozione forte».
In realtà Pisani non è nemmeno napoletano. È nato 43 anni fa a Catanzaro e si è laureato a Roma, prima di arrivare alla Squadra mobile di Napoli (non come capo) nel 1991, tornare a Roma nel ’99 e ancora a Napoli, come capo, nel 2004 «In questi anni ho imparato a sentirmi napoletano. Ho sposato una napoletana, i miei figli sono napoletani. E quando fai il poliziotto in una città di cui ti senti parte, arrivare a prendere un personaggio come Iovine ha un sapore diverso. È un successo professionale ma è pure qualcos’altro. È come se dicessi alle persone che incroci ogni giorno per strada che ce la possiamo fare, che devono stare tranquille».
Trasmettere tranquillità ritiene che sia uno dei primi compiti di un poliziotto. Perciò non ha voluto che i suoi uomini, che hanno portato Iovine davanti alle telecamere, indossassero i passamontagna. «Dobbiamo sempre farci vedere. Se ci nascondiamo noi che per mestiere combattiamo i criminali, come possiamo chiedere a chi subisce un’estorsione o assiste a un reato di venire a denunciare, a testimoniare?».
Il suo sogno è che «l’arresto di un criminale venga percepito da tutti come una cosa normale, un evento che non richiami alla mente superuomini mascherati, ma uomini e donne come lo siamo tutti». Lui però un poco speciale lo è, perché con i risultati che sta ottenendo potrebbe diventare presto il più giovane questore d’Italia. Intanto è un poliziotto scrittore: di saggi ( Informatori, notizie confidenziali e segreti di polizia) e addirittura della voce Atti di polizia giudiziaria per l’aggiornamento dell’Enciclopedia Treccani.
F.B.