Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Attenzione Madonna tua figlia Lourdes ti sta rubando il posto - Ma il mondo è pronto per un’altra Ciccone? Forse non avremo neanche il tempo di porci la domanda, perché Madonna junior è già compiutamente sulla scena, completa di blog, linea di vestiti, presenze sul red carpet, fan club ed estimatori. Trattasi ovviamente di Lourdes Maria Ciccone Leon detta Lola, figlia della megastar e di un suo oscuro ma decorativissimo trainer personale. E, a 14 anni compiuti il 14 ottobre, già star in proprio. Lola è sotto i flash fin da quando era neonata, ma la sua definitiva epifania mediatica si è consumata l’altra sera, alla prima newyorkese di «Harry Potter e i doni della morte»: dove si è presentata sola, truccatissima e con i capelli tinti in nero ala di corvo. Vagamente Bollywood (quell’eyeliner), vagamente Cher (quelle sopracciglia, quel fondotinta, quella riga in mezzo). Non si sa chi sia il parrucchiere responsabile della trasformazione. Ma dovevamo aspettarcelo, visto che sul diario on-line la piccola, che all’origine è castana, aveva scritto, un paio di settimane fa: «Finalmente ho il permesso di fare la tinta. Grazie, mamma!». Commento della blogger Kimberly, madre di una bambina di dieci anni, riportato da Isabel Wilkinson ieri sul Daily Beast: «E a 16 anni andrà dal chirurgo per un naso nuovo? Sua madre faccia pure quello che vuole, io a mia figlia il permesso non lo darei di certo». Eppure anche Madonna sindaca sul look della figlia. E non è tenera. «C’è un certo dibattito sulla lunghezza delle gonne. Si può dire che quasi tutte le mattine la obbligo a scartare qualcosa», ha dichiarato la popstar. Lourdes ha la passione degli Anni Ottanta, gioca pure lei con i gioielli a forma di croce (una bella tradizione di famiglia), considera indispensabili i collant artisticamente smagliati, idolatra Alexander McQueen ed è molto fiera dell’ultimo acquisto, una piccola borsa rigida decorata con l’Union Jack. Il suo gusto acerbo ma non privo di una certa assertività è finito tutto nella linea per teenager Material Girl (il riferimento è a uno dei brani più famosi di mamma), lanciato dalle due Ciccone alcuni mesi fa ai grandi magazzini Macy’s. Nel frattempo, Lourdes si è iscritta al liceo («la conferma definitiva del nostro diventar vecchi», ci si è lamentati in Rete), e che liceo: il La Guardia High School for the Performing Arts, cioè la scuola di «Fame-Saranno famosi», dove frequenta la specializzazione in arte drammatica. Il primo giorno Madonna non l’ha accompagnata, forse per non creare imbarazzanti ingorghi di traffico, sperabilmente per non farle ombra, di sicuro perché il ruolo di madre nobile non piace troppo a chi ha 52 anni ma fa di tutto per dimostrarne 39 e mezzo. I compagni di classe dicono che Lola «è simpatica e non se la tira, e fa volentieri quattro chiacchiere alla macchinetta delle merende». Dal suo blog (ma lo scriverà davvero lei? Che tristezza se venissimo a sapere che un impiegato di Macy’s, per mantenere la famiglia, mette insieme tutti quegli «okee», «lol», «oh my daiz») apprendiamo della sua passione per il film «Dirty Dancing», i Muse e i My Chemical Romance. Nulla ci è stato risparmiato, l’estate scorsa, neppure delle sue peregrinazioni per un nuovo paio di sandali «non alla gladiatore perché quelli, come on! , sono in giro dal 2008». Viaggia in continuazione e coltiva le proprie ossessioni: a Parigi l’hanno portata a vedere la sfilata di Yves Saint Laurent, a East London fa stragi nei negozi di vestiti vintage. In camera ha una foto di Marilyn Monroe in «Gli uomini preferiscono le bionde»: e anche quello è un indiretto omaggio alla mamma, che a quel film ha ispirato un’intera fase della carriera. Se le lasceranno spazio e tranquillità, ha tutti i numeri per diventare una giovane donna originale e creativa. Dopotutto è nel bel mezzo dell’età difficile: povera cucciola, come non perdonarle qualche passo falso? E Madonna ha già riconosciuto di aver imparato qualcosa da lei: «Si mette addosso cose disparate, ma senza pensarci troppo, come capitava a me. Poi le critiche mi hanno reso più prudente. E anche più noiosa».

EGLE SANTOLINI