Loretta Napoleoni, il venerdì 19/11/2010, 19 novembre 2010
IL BUSINESS DI ORIGLIARE I DIALOGHI SU INTERNET
Le corporation vanno a caccia di dati e il posto migliore per trovarli è internet. A procurarli sono società come Nielsen Co., che dispone di un vero e proprio esercito di individui incaricati di rintracciare informazioni sul web. Si tratta di una sorta di «minatori», che però sempre più spesso si comportano come hacker. Patientslikeme.com, un sito dove i malati si scambiano le proprie esperienze, incluso l’uso dei farmaci, ha denunciato la Nielsen per avere «infiltrato» una sessione alla quale partecipavano malati di mente. Molto probabilmente i dati sarebbero stati venduti a qualche società farmaceutica cliente della Nielsen e specializzata in quel tipo di disturbi della psiche. Ciò che sorprende è che anche Patientslikeme.com vende regolarmente i propri dati, ma non quelli protetti dalla privacy, e cioè sensazioni e impressioni dei malati. Alle corporation interessano proprio questi perché forniscono un’immagine veritiera della psicologia del malato.
Il mercato dei dati è enorme. Secondo il Winterberry Group, una società di consulenza di New York, nel 2009 si sono spesi circa 7,8 miliardi di dollari per ottenere informazioni in rete e fuori. Si prevede che nel 2012 si spenderanno 849 milioni soltanto per estrarre informazioni dal web, quasi il doppio che nel 2009. Attenzione quindi a quello che si dice nelle chats: le corporation ci ascoltano.