Mariolina Iossa, Corriere della Sera 19/11/2010, 19 novembre 2010
RIFIUTI, OK AL PIANO. INVIO AL NORD, NO LEGHISTA —
Il Consiglio dei ministri approva il decreto legge sui rifiuti in Campania mentre per le strade di Napoli si contano 2800 tonnellate di sacchetti e tre bombe a mano di fabbricazione jugoslava pronte a esplodere vengono ritrovate vicino alla discarica di Cava Sari a Terzigno. Pier Luigi Bersani si presenta a Palazzo Chigi per dire la sua sull’emergenza e il ministro Maroni lo ascolta pur giudicando «irrituale» l’iniziativa, poi la Lega insorge e dice no all’immondizia napoletana respingendo la richiesta di collaborazione di un altro ministro, Raffaele Fitto.
È stata una giornata davvero piena di colpi di scena quella di ieri sul fronte rifiuti. Le bombe, fatte brillare dagli artificieri, fanno di nuovo salire la tensione anche se il decreto approvato in Cdm, che non contiene misure relative all’emergenza ma punta a razionalizzare il sistema di gestione dei rifiuti e assegna alla Campania 150 milioni dei fondi Fas regionali, cancella le discariche di Cava Vitiello a Terzigno, Andretta e Serre mentre Cava Sari, sempre a Terzigno, funzionerà solo per i paesi del Vesuvio.
I Comuni continueranno a occuparsi di raccolta, spazzamento e trasporto dei rifiuti fino alla fine del 2011, in deroga alla legge che prevede che queste attività passino alle Province entro il prossimo 31 dicembre ma sarà affidata al governatore della regione Stefano Caldoro del Pdl la realizzazione dei tre termovalorizzatori «fatte salve le procedure già in essere», il che significa che quello già pronto di Napoli est può partire. Il commissario — precisa poi Palazzo Chigi — lavorerà in stretto contatto con i presidenti delle Province.
Il problema rifiuti crea comunque nuove frizioni nel governo e nella maggioranza. La Lega è insorta alle parole del ministro Raffaele Fitto, che chiedeva collaborazione anche ai governatori del Nord («Dobbiamo trovare un accordo con le Regioni, convocheremo un tavolo tecnico la settimana prossima»). Il viceministro leghista Roberto Castelli s’è subito infuriato: «Non ci stiamo, sono parole gravi quelle di Fitto, l’immondizia napoletana non la vogliamo». Il governatore Caldoro sottolinea tuttavia che l’aiuto delle Regioni è previsto nel codice ambiente, non ci sarà quindi nessuna deroga, anche se l’aiuto e l’intervento delle altre Regioni è solo temporaneo.
In una giornata convulsa, resta anche il blitz del segretario del Pd Bersani a Palazzo Chigi in pieno consiglio dei ministri: al ministro dell’Interno Roberto Maroni ha spiegato, in un colloquio volante, che sarebbe un errore affidare alle Province la gestione dei termovalorizzatori, sottolineando che la nomina a commissari dei presidenti di Provincia a Napoli e a Salerno, proprio per la costruzione dei termovalorizzatori, ha portato a «scelte poco trasparenti».
Il Pd ha anche presentato una proposta di legge che prevede la fine della gestione commissariale «che dura ormai da 16 anni» e il ritorno alla gestione ordinaria, con i comuni come protagonisti sia nella raccolta differenziata sia nella realizzazione dei termovalorizzatori. «Non accettiamo lezioni dal Pd che proprio in Campania ha portato al disastro dei rifiuti» hanno replicato i capigruppo Pdl al Senato e alla Camera Gasparri e Cicchitto ma Bersani e Franceschini si sono rallegrati perché il Consiglio dei ministri li avrebbe ascoltati rinunciando a dare pieni poteri alle Province.
Mariolina Iossa