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 2011  giugno 24 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Francesco Saverio Romano
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Allora: c’è questo Bisignani amico di tutti, messo sotto torchio dai magistrati, a cui non si sa che cosa sta dicendo, intanto però ci sono come sempre migliaia di intercettazioni, giustificate dal fatto che Bisignani era indagato e quindi peggio per quelli che stavano al telefono con lui, i quali hanno nomi grossi, più o meno tutti i ministri del centro-destra, gli amministratori delegati delle grandi aziende pubbliche, papaveri della Rai (sempre centro-destra) e chi più ne ha più ne metta. Il centrodestra vorrebbe adesso vietare per legge la pubblicazione di queste intercettazioni, intanto la giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera deve dare o negare il permesso di arrestare l’on. Papa (Pdl), ex magistrato e informatore del Bisignani medesimo. In altri tempi, si sarebbe stati sicuri del “no”, ma adesso c’è la Lega in fibrillazione, Bossi attacca Maroni e l’on. Castelli, a proposito di Papa e delle intercettazioni, dice: «Già da ministro avevo avuto la percezione di un potere non definito che non risiedeva solo a Palazzo Chigi, adesso si è aperto uno squarcio, forse abbiamo scoperto che Bisignani era l’uomo del quarto potere». Bossi ha bisogno di far vedere ai suoi che fa sul serio, quindi i leghisti potrebbero anche mettere nei guai Papa, il che sarebbe clamoroso.

Come si fa a proibire ai giornali di pubblicare le intercettazioni?
Con una legge. Per esempio, il Senato ha già approvato la legge che limita fortemente il potere di intercettare. Si potrebbe portare quel testo alla Camera e… Solo che i numeri della Camera non sono tanto sicuri come quelli del Senato. E la Lega? Che direbbe la Lega? L’altra strada è fare un decreto che proibisca sic et simpliciter la pubblicazione di questi materiali. Già introdurre la distinzione tra quelli che sono penalmente rilevanti e quelli che non lo sono aprirebbe la strada a contenziosi infiniti.

Perché un decreto?
Per far presto. Bisognerà però convincere Napolitano che ci troviamo di fronte a un’emergenza. E mi pare difficile. C’è una lunga dichiarazione di Cicchitto, il più impegnato su questa materia, che lamenta non solo la violazione della privacy e quel che segue, ma anche il fatto che queste documentazioni siano a senso unico. Come mai nessuno si occupa dei lobbisti di De Benedetti? Perché nessuno sputtana Bersani o Franceschini?

Forse De Benedetti i lobbisti non ce li ha? Forse i Bisignani di sinistra sono più prudenti dei Bisignani di destra?
Soprattutto i Bisignani di sinistra hanno poco da tramare, dato che non hanno in mano le leve del potere.

Ma alla fine questo Bisignani quali leggi ha infranto?
Non si sa, e questo è il bello di tutta la faccenda. Senta Di Pietro: «Da quello che ho avuto modo di vedere nelle carte, non sarà certo facile arrivare ad individuare dei reati. Trovare dei capi d’imputazione. Non ne vedo. Il fatto è che in questi anni, ovvero da Tangentopoli ad oggi, il sistema si è specializzato. Industrializzato. Quando indagavo io, si potevano seguire le strade e arrivare alle tangenti, individuare i percorsi che portavano al reato. Oggi le tangenti non esistono più. Sono abilmente mascherate dietro consulenze, collaborazioni. E i reati, invece, si nascondono dietro incontri di lavoro, operazioni di lobby. Credo che per arrivare a qualche risultato in questa inchiesta sia necessaria soltanto una cosa: una confessione. Esplicita. Altrimenti finirà tutto come è cominciato». Una dichiarazione molto grave, e per due motivi. Il prim si ammette che Woodcock, come già molte volte in passato, s’è buttato a corpo morto in un groviglio del quale non possiede il filo conduttore. Un bel gioco, se non fosse che ha come corollario degli innocenti in galera (sono tutti innocenti, prima dell’ultima condanna). Secondo Di Pietro insinua che Woodcock, senza avere idea di quale reato sia stato commesso, ma pensando che qualche reato da qualche parte deve esserci, tiene ristretti alcuni esseri umani aspettando che, sfiniti, confessino qualcosa. Beh, glielo voglio dire in quattro parole: non si può fare. Invece di una legge contro le intercettazioni, bisognerebbe istituire una commissione parlamentare su questo pubblico ministero, troppe volte recidivo della sua disinvoltura.

Che ne dice della legge che vieta la pubblicazione delle intercettazioni?
Un errore marchiano, un’iniziativa indegna di un partito che si vuole liberale. I giornali hanno il diritto-dovere di stampare tutto quello che ritengono interessante, che sia penalmente rilevante o no. Purché riguardi personaggi pubblici. L’unica legge ammissibile relativamente ai giornali è fatta di quattro parole: «La stampa è libera». Non lo dico io, l’ha scritto Cavour più di un secolo e mezzo fa

[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 24 giugno 2011]
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