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 2011  giugno 24 Venerdì calendario

LE DISCENDENTI DELLA KING E I TABÙ CHE NON MUOIONO MAI

Nel ricco settore riservato alle Ladies, alle Signore, esiste, insieme a panche, lettini, a tutto quanto costituisce uno spogliatoio femminile, una bella collezione di giornali da consultare. Ad ascoltare una mia amica tennista, la consultazione del New York Times di questa mattina non tardava a sollevare, ancor più che la curiosità, qualche sconcerto unito alla riprovazione. Recava, infatti, il titolo di un pezzo del New York Times a firma di Jeré Longman, collega molto noto: «Il coach della Nazionale chiede che, grazie a un intervento divino, venga capovolta l´omosessualità». L´articolo continuava spiegando che il coach della nazionale femminile di calcio nigeriana, Eucharia Uche, in attesa dei prossimi mondiali in Germania, aveva informato di attendersi un intervento divino per evitare una troppo accentuata diffusione di una peculiarità che essa riteneva negativa: almeno per il calcio.
La lettura, ad alta voce, suscitava la giusta condanna delle sportive presenti, un modesto numero delle quali avrebbe potuto sentirsi chiamata in causa, come lo erano state, nel passato, vincitrici quali Billie Jean King, Virginia Wade, Maria Ester Bueno, Martina Navratilova, Jana Novotna, Ana Mandlikova, Amelie Mauresmo. Ma, a questo punto, gli interessi del tennis riprendevano il sopravvento, e le femmine autentiche, guidate dalla nostra Schiavone, ritornavano dalle letture ai campi. Era proprio la Leonessa ad affermarsi, con i suoi divini tagliuzzi, che lasciavano spesso attonita l´avversaria, Barbora Strycova, una banale bimane, prodotto dell´incultura di molti insegnanti contemporanei.
L´interesse per la nostra eroina era presto sostituito dalla discesa in campo di Serena Williams, e della sua avversaria romena Simona Halep. Nota, quest´ultima, soprattutto per due aspetti: aveva vinto il Roland Garros Jr, ma, in seguito, i suoi progressi erano stati resi vani da uno squilibrio causato dal prorompente sviluppo delle ghiandole mammarie. Insolito fenomeno risolto da un´intervento operatorio. Quanto a Serena, la curiosità dei giornali votati al gossip era acuita dalle dichiarazioni del primo turno: la sua drammatica assenza era, sin qui, dovuta ad un edema polmonare, e ad un taglietto da vitrea scheggia calpestata danzando. Nel vederla oggi all´opera, mi è parso che almeno la prima delle due gravi vicende sia stata dimenticata. E resto quindi in attesa di un suo possibile ritorno, in questo torneo femminile di campionesse convalescenti e mezze figure. Non includendo certo, tra loro, la mia diletta Penna, ben lungi dalle precedenti citazioni mutuate dal New York Times.
Simile giornata un po´ banale e un po´ bagnata sarebbe finita con una notevole sorpresa per chi ancora confonde i colori dell´erba e quelli della tennisolite. La tedesca di Germania Sabine Lisicki, allieva di un Nick Bollettieri agitatissimo in tribuna, avrebbe estromesso la vincitrice del Roland Garros, la cinesina Na Li, per la quale i gerarchi televisivi avevano inviato una inattesa quanto colossale troupe. A disagio sui prati, quanto disinvolta sulla terra, Na Li è parsa la gemella povera della cinese capace di eliminare, ahinoi, a Parigi la Leonessa.