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 2011  giugno 24 Venerdì calendario

STATALI, STIPENDI CONGELATI E TAGLI A QUELLI ALTI —

Un taglio netto al costo della politica, l’anticipo al 2013 dell’agganciamento automatico dell’età di pensione alle speranze di vita, l’aumento dei contributi per i parasubordinati, nuove sforbiciate sui fondi dei ministeri, degli enti locali e della sanità, il taglio del 5%delle retribuzioni pubbliche sopra i 50 mila euro e il congelamento ancora per un anno del contratto dei pubblici dipendenti. Il menu della manovra triennale di correzione del deficit prende forma. Nel pacchetto ci saranno anche misure per lo sviluppo, le famiglie e le piccole e medie imprese, mentre sembra allontanarsi l’ipotesi dell’equiparazione dell’età minima di pensione delle donne a quella degli uomini. Il decreto sarà all’esame del Consiglio dei ministri giovedì prossimo. «La manovra sarà unica ma progressivamente modulata su più anni, in linea con l’obiettivo di pareggio del bilancio nel 2014» ha fatto sapere Palazzo Chigi con una nota dopo che in mattinata da Bruxelles Silvio Berlusconi aveva parlato di un’operazione in due fasi. «La manovra riguarda l’immediato ed è prodromica a quella che presenteremo prossimamente, quindi la cifra non sarà molto elevata» aveva detto il premier. L’intero pacchetto di misure per la correzione del deficit, senza contare quindi quanto servirà per lo sviluppo, vale tra i 40 e i 43 miliardi di euro: 3 miliardi sul 2011, 5 sul 2012, 20 sul 2013 ed il resto sul 2014. Ed insieme al decreto per l’aggiustamento dei conti, giovedì sul tavolo del governo arriverà anche la delega per la riforma fiscale, con l’eliminazione delle sovrapposizioni con l’assistenza sociale, il riordino della tassazione delle rendite, lo sfoltimento delle detrazioni, nuove misure contro l’evasione, la riduzione del numero dei tributi e delle aliquote, che sarebbero modulate anche in funzione del numero dei figli a carico. Le prime bozze della manovra correttiva sono state inviate dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, a Palazzo Chigi e ai colleghi di governo e presto il pacchetto sarà sottoposto ad una prima verifica politica. «Abbiamo diverse riunioni già fissate e terremo il Consiglio dei ministri giovedì per consentire un ulteriore approfondimento delle proposte» ha detto Berlusconi ricordando di «aver autorizzato» il ministro dell’Economia a parlarne con imprese e i sindacati ed annunciando un vertice per martedì con Umberto Bossi e la Lega, i Responsabili ed Angelino Alfano, secondo il quale «il testo della manovra non sarà blindato» . Ieri mattina Giulio Tremonti ha visto prima Emma Marcegaglia, poi, i segretari di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Soddisfatti per l’annuncio dei tagli al costo della politica, un po’ preoccupati per il resto del piano antideficit. Quella di dare un segnale forte, con una drastica riduzione dei privilegi della classe politica era una precisa richiesta di Cisl e Uil e Tremonti l’ha accolta in pieno, mettendo insieme un pacchetto di misure draconiane (stop ai vitalizi, riduzione degli emolumenti, delle auto di servizio, del finanziamento ai partiti politici), che da solo darebbe un contributo di oltre 2 miliardi, a regime, al risanamento dei conti. Sul resto della manovra il giudizio dei sindacati resta sospeso. Ci sono perplessità sul possibile prolungamento al 2013 del blocco degli stipendi nel pubblico impiego (che sarebbe comunque parziale, agendo solo su alcune voci della retribuzione) e sull’anticipo dell’agganciamento automatico dell’età di pensione alle speranze di vita. In compenso, si allontana l’intervento sull’età di pensione delle donne nel settore privato. Il grosso della manovra verrà dai tagli alla spesa sulla sanità, con l’avvento dei costi standard, sui trasferimenti a Regioni, Comuni e Province, sul budget dei ministeri, applicando anche a loro gli stessi meccanismi dei costi standard (e del fallimento politico) introdotti per gli enti locali. Ed è possibile che una parte dei fondi utili per la manovra arrivi anche dalla riprogrammazione del Fas destinato al Sud.
Mario Sensini