Nicola Lombardozzi, la Repubblica 24/6/2011, 24 giugno 2011
LA RIVOLUZIONE RUSSA DEI TAXI
Può capitare, anche negli alberghi o nei ristoranti più esclusivi di Mosca, di pronunciare la classica richiesta: «Mi chiami un taxi, per favore». E di sentirsi rispondere: «Vada in strada e fermi una macchina». Non è scortesia ma un´antica tradizione tutta moscovita. Il fatto è che in una delle più grandi capitali del mondo i tassisti di mestiere, quelli con le insegne e il tassametro, sono pochissimi e sempre troppo lontani. Ostinarsi a cercarli comporta attese di ore e una spesa spropositata. Superata la diffidenza iniziale il viaggiatore proverà il brivido di salire su un´auto di almeno trent´anni fa, allietato da musica caucasica a tutto volume. In compenso, se avrà trattato bene all´inizio, farà decine di chilometri per pochi euro. Comprendendo la singolarità della cosa il sindaco di Mosca ha deciso di dire basta. Dal primo settembre dare passaggi a pagamento sarà illegale. Facilitazioni sono state promesse a chiunque voglia diventare tassista ufficiale. Qualche nostalgico se ne dispiace. Altri temono un´impennata dei prezzi. In crisi i tanti disoccupati che, di tanto in tanto, racimolavano un po´ di rubli facendosi qualche ora da taxi driver.