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 2018  marzo 02 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Sergio Mattarella
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Paolo Gentiloni
Il Ministro dell’ Interno è Marco Minniti
Il Ministro degli Affari Esteri è Angelino Alfano
Il Ministro della Giustizia è Andrea Orlando
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Pier Carlo Padoan
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Valeria Fedeli
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Giuliano Poletti
Il Ministro della Difesa è Roberta Pinotti
Il Ministro dello Sviluppo economico è Carlo Calenda
Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali è Maurizio Martina
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Graziano Delrio
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni e attività culturali e turismo è Dario Franceschini
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Gian Luca Galletti
Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione è Marianna Madia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Anna Finocchiaro (senza portafoglio)
Il Ministro dello Sport è Luca Lotti (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale e Mezzogiorno è Claudio De Vincenti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente di Fca è John Elkann
L’ Amministratore delegato di Fca è Sergio Marchionne

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Donald Trump
Il Presidente del Federal Reserve System è Jerome Powell
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Theresa May
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Emmanuel Macron
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Édouard Philippe
Il Re di Spagna è Felipe VI di Borbone
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Abd al-Fattah al-Sisi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Recep Tayyip Erdogan
Il Presidente della Repubblica Indiana è Ram Nath Kovind
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Damodardas Narendra Modi
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

La ’ndrangheta uccide in Slovacchia

 La polizia slovacca, con una vasta operazione nelle città di Michalovce e Trebišov, ha arrestato ieri alle prime luci dell’alba sette italiani.

• E perché?
Per l’omicidio del giornalista investigativo Jan Kuciak, freddato lo scorso 22 febbraio con un colpo di pistola al petto nella sua casa a Velka Maca, una località dell’ovest della Slovacchia, poco lontana dalla capitale Bratislava. Con lui, è stata uccisa anche la fidanzata Martina Kušnírova, lei con un proiettile in testa. I corpi sono stati trovati domenica.

• Per quale motivo questi italiani avrebbero dovuto ammazzare Kuciak e la compagna?
Il reporter 27enne scriveva per il giornale Aktuality – una testata di proprietà dell’editore tedesco Springer e del gruppo Suisse –  e dal dicembre 2016 lavorava a un’inchiesta sulle attività della criminalità italiana in Slovacchia e sui presunti contatti di persone dell’entourage del premier Robert Fico con la ’ndrangheta. Nel suo ultimo articolo aveva scritto che le ’ndrine calabresi erano venute in Slovacchia a insegnare ai politici slovacchi come si truffa la Ue sfruttando i fondi strutturali europei, cioè quelli che dovrebbero favorire la crescita economica delle economie più deboli. Il reportage incompiuto di Kuciak ha già avuto delle prime conseguenze politiche: nei giorni scorsi si è dimesso il ministro della Cultura Marek Madaric e due stretti collaboratori del premier coinvolti nell’inchiesta a cui da ieri collaborano anche l’Fbi e Scotland Yard. Il primo ministro Fico ha gridato alla speculazione politica («si sta superando ogni limite») e ora assicura che i giornalisti non devono temere. Peccato che solo qualche mese fa li abbia chiamati «prostitute» e «iene idiote». Intanto a Bratislava in molti sono scesi in piazza, si sono svolte manifestazioni commosse che hanno messo sotto accusa il governo.


• Italiani calabresi?
Esatto. Sono i fratelli Bruno, Antonio e Sebastiano Vadalà, 40, 42 e 45 anni, il loro cugino Pietro Catroppa, 51 anni, Diego e Antonio Rodà, 62 e 58 anni, e un secondo Pietro Catroppa, di 26 anni. Si tratta di famiglie vicine ai clan calabresi, con le mani in pasta nel fotovoltaico, nel biogas, nell’agricoltura e nell’immobiliare. «Gli italiani legati alla mafia hanno trovato una seconda casa in Slovacchia», ha scritto Kuciak, «possiedono tutt’ora decine d’imprese, per decine di milioni d’euro. Gestiscono centinaia di migliaia di ettari di terreno, che attirano sovvenzioni per milioni di euro». Poi: «Hanno cominciato a fare affari, a sfruttare i fondi europei (15 miliardi di euro solo per il periodo 2014-2020, ndr), ma soprattutto a costruire rapporti con importanti persone degli ambienti politici, fino ad arrivare al governo della Repubblica slovacca».  

• Ma gli arrestati non avevano precedenti?  
Certo che li avevano. La Procura antimafia di Reggio Calabria ha fatto sapere che da tempo aveva comunicato alla polizia internazionale e a quella slovacca la necessità di controllare le attività degli italiani fermati. Ad esempio, Antonio Vadalà, nato a Melito Porto Salvo, nel 2003 aveva subito, qui da noi, una condanna a un anno e sei mesi per aver favorito la latitanza di Domenico Ventura, boss della ’ndrangheta ricercato per omicidio. Trasferitosi in Slovacchia, nel 2009 ha presentato un progetto per la costruzione di due centrali destinate alla produzione di energia da biomasse nel distretto industriale di Lucenec. Investimento ipotizzato: 70 milioni di euro. È diventato così socio di Maria Troskova, ex finalista di Miss Mondo 2007, poi funzionaria del ministero dell’Economia e infine consigliera capo del premier Robert Fico. Ma, prima di Antonio Vadalà, in Slovacchia era arrivata la famiglia Rodà. Erano gli anni ’90, e i Rodà erano pronti a sfruttare la stagione del post-comunismo. S’annunciava infatti un’economia sregolata, con ampie zone di illegalità. Tra l’altro Pietro Rodà era stato coinvolto già nel 2007 nell’operazione «Ramo spezzato», un’inchiesta che aveva portato alla luce il commercio illegale di bestiame tra Italia e Slovacchia. Era stato più volte arrestato, e infine, nel 2014, la Cassazione lo  aveva assolto. Questi calabresi dell’Est non facevano nulla per passare inosservati, giravano in Ferrari e Lamborghini e vivevano in ville stile Gomorra.    

• Quindi le nostre mafie si stanno espandendo verso est?
Non da oggi e non solo nell’Europa dell’Est.  In Germania, ad esempio, ricorderà la strage all’interno di una pizzeria di Duisburg, a ferragosto del 2007. La criminalità organizzata va dove c’è da gestire potere e denaro, e dove ci sono opportunità. Ed ha una grande capacità di radicarsi nel territorio. A proposito di questa vicenda, Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, ha spiegato che «l’obiettivo delle famiglie della ’ndrangheta all’estero non è quello di arricchirsi ma di riciclare e soprattutto ottenere fondi europei perché il rischio sul piano penale è ridicolo rispetto ai guadagni che si possono avere da questi fondi». Inoltre Gratteri sottolinea come «l’Europa non sia attrezzata sul piano normativo a contrastare le mafie, in particolare la ’ndrangheta. In Europa da decenni non c’è la percezione dell’esistenza della mafia, prova ne è che gli stati europei non vogliono attrezzarsi sul piano normativo come l’Italia. Ancora stanno discutendo se inserire nel loro ordinamento l’associazione a delinquere di stampo mafioso. L’Europa dovrebbe omologare i codici penale e di procedura penale partendo dal sistema italiano».

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