il Fatto Quotidiano, 2 marzo 2018
È vero ma non ci credo
Signori, sia chiaro, non può finire così. Non è bello ingolosire milioni di italiani con preannunci di rivelazioni mirabolanti sulle fake news russe destinate a truccare l’esito delle elezioni italiane, come già di quelle americane, della Brexit e del referendum costituzionale, con tanto di testimonianze di Biden, Cia, Fbi, Ue, Esercito della salvezza, task force italiane ed europee, e poi lasciar perdere proprio sul più bello. Domenica si vota e Putin e la sua Armata Rossa di hacker legati a filo doppio ai 5Stelle e alla Lega battono la fiacca. Gli acchiappabufale Pd si rilassano e si distraggono: dei rapporti quindicinali sulle fake news promessi da Renzi alla Leopolda a fine novembre (“Cari leghisti e 5Stelle, vi abbiamo sgamati!”), il sito clandestino Democratica ne ha prodotti solo quattro in tre mesi. E i cacciatori di fake news dei giornaloni, La Stampa in testa col commissario Iacoboni e il vicequestore Riotta, mollano la presa proprio sul filo di lana. Così, ancora una volta, tocca fare tutto a noi. Ecco un rapporto dettagliato e aggiornato, tradotto per comodità dal cirillico all’italiano, sulle 10 fake news più insidiose della campagna elettorale.
1. Renzi e B. lamentano i guasti devastanti della legge elettorale Rosatellum, scritta da Renzi e da B.
2. Emma Bonino contesta le politiche sull’immigrazione del ministro Pd Minniti e annuncia il ripristino dell’Imu sulle prime case, sospesa dal governo Letta (Pd) e cancellata dal governo Renzi (Pd), però rimane alleata del Pd e candidata del Pd (anche se in tv dice di non ricordare esattamente dov’è candidata e fatica a rammentare financo il nome del suo partito, che si chiama “+Europa” e lei chiama “Forza Europa”).
3. B. è ineleggibile e incandidabile a qualsiasi carica pubblica in base a una legge (la Severino) votata anche da lui, ma sulla scheda elettorale compare un simbolo con la scritta “Forza Italia Berlusconi Presidente”. Minniti, Bonino, Lorenzin, Padoan, Maroni, Calenda e Napolitano si dicono favorevoli a un governo di larghe intese. Ma non col primo partito nei sondaggi (il M5S), bensì col secondo e col terzo guidato da un pregiudicato per frode, 9 volte prescritto per corruzione e falso in bilancio, indagato per stragi mafiose, definito dal Tribunale di Milano “delinquente naturale” e dalla Cassazione corruttore di testimoni, di giudici e di senatori, nonché puttaniere conclamato, e per giunta autore e beneficiario di un “patto con Cosa Nostra”, che “finanziò per vent’anni”.
4. Tutti escludono convergenze con i 5Stelle, primo partito in tutti i sondaggi e in tutte le elezioni dopo il 2014.
Motivo: i 5Stelle sono “incompetenti”. Intanto il governo dei competenti guidato da Gentiloni conferma per altri tre anni i vertici di Ferrovie dello Stato e Rete ferroviaria italiana, responsabili del deragliamento di un treno a Pioltello (3 morti e 46 feriti) e della paralisi nazionale delle ferrovie per 20 cm di neve a Roma. Poi pubblica sul sito della Presidenza del Consiglio il rapporto del suo Osservatorio sulla Torino-Lione: “Non c’è dubbio che molte previsioni fatte quasi 10 anni fa… siano state smentite dai fatti”. Infatti si prevedeva un aumento esponenziale del traffico merci su rotaia fra Italia e Francia, che invece sono crollati, rendendo totalmente inutile il Tav. Ma il governo dei competenti dice che il Tav Torino-Lione si farà lo stesso: tanto costa solo 20 miliardi.
5. Piero Grasso, leader della sinistra di Liberi e Uguali, nata per marcare l’incompatibilità col Pd renziano filo-B., si dice disponibile a un “governo di scopo” col Pd renziano e con B.
6. Il M5S, col candidato premier Di Maio, presenta in anticipo i ministri del suo eventuale governo. Polemiche furibonde da centrodestra e centrosinistra, che non hanno mai detto agli elettori quali ministri nomineranno. Anche perché non hanno neanche un candidato premier.
7. Renzi abolisce le elezioni primarie con cui il suo partito aveva sempre scelto i candidati al Parlamento e se li nomina da solo. Poi, completate le liste con decine di impresentabili (29 per motivi penali, 5 in più di FI), avverte una puzza terrificante. “Cos’è ’sto tanfo? Ah, già, le mie liste”. E si appella agli elettori: “Turatevi il naso e votate Pd”.
8. I giornali registrano l’“ira” e l’“irritazione” di Renzi perché la lista Bonino, sua alleata, minaccia di superare il 3%, anziché fermarsi tra l’1 e il 3 e regalare i suoi voti al Pd.
9. Gentiloni, mai candidato a premier e dunque premier da 14 mesi, prende impegni con l’Europa per un governo “di continuità”, cioè suo, mentre Napolitano, Prodi, Letta e Veltroni gli chiedono di restare a Palazzo Chigi anche se la sua maggioranza (si fa per dire) è data dai sondaggi al 25% dei prossimi votanti (astenuti esclusi), cioè rappresenta il 15-16% degli italiani.
10. B. comunica, nell’ordine: “Nel 2002 riuscii a far entrare la Federazione russa nella Nato”; “il Pil sommerso è di 800 mila euro”; “ho portato le pensioni di 1,8 milioni di italiani a mille lire al mese”, “ho aumentato le pensioni minime a un milione di euro al mese”; “ci saranno detrazioni dei carichi fiscali familiari perché è giusto che le famiglie con figli paghino più tasse di un single”; “l’anno scorso sono sbarcati 119 milioni di migranti”; “con noi gli italiani in povertà assoluta erano 3.415, con questo governo 4 milioni 598 mila”; “col nostro governo i poveri riceveranno dallo Stato un reddito di dignità di 12-13 mila euro al mese”. Le cancellerie europee, la grande stampa internazionale e italiana esaltano il suo ottimo stato di forma, la sua moderazione, la sua competenza e soprattutto la sua affidabilità.
Anzi no, scusate, contrordine: mi dicono che queste non sono fake news russe. Sono tutte notizie vere italiane.