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 2018  marzo 02 Venerdì calendario

La passione di Goethe per i misteri della botanica

Un grande ibridatore tedesco Peter Lambert, già autore di due rose importanti, «Trier» e «Aglaïa», all’origine dei futuri ibridi di moschata del Reverendo Pemberton, introduce sul mercato, nel 1911, una nuova rosa chiamata «Goethe». Lambert vuole con questa sua creazione, non solo rendere omaggio al grande poeta tedesco (1749 – 1832) conosciuto nel mondo intero ma anche al grande appassionato di scienze naturali, con un interesse particolare per la botanica.
Col Trattato su la metamorfosi delle piante (1790), Goethe affronta una questione molto dibattuta in quel secolo: quella sulle malformazioni, leggi anche mutazioni, delle piante. Più precisamente, s’interrogava sulla proliferazione che osserva sulle rose, quel fenomeno che fa sì che nel cuore d’un fiore ne appaia un secondo, alcune volte anche un terzo! Ne inizia lo studio partendo da quello della struttura morfologica della pianta e delle sue trasformazioni. Con l’esclamazione «tutto è foglia» e la formulazione del concetto di «pianta primitiva soprannaturale», una pianta ideale, astratta, partendo da cui Goethe prova a spiegare tutte le successive trasformazioni morfologiche delle sue singole parti.
Lo studio che lo intriga maggiormente è quello della moltiplicazione dei fiori, o meglio degli organi sessuali, su di una stessa rosa. Dedica un intero capitolo a quella che chiama «rosa prolifera», e che così descrive: «Calice e corolla sono qui disposti e sviluppati intorno all’asse; mentre il ricettacolo seminale dovrebbe contrarsi al centro, e gli organi riproduttivi maschili e femminili essere ordinati e raccolti sopra e intorno ad esso. Il caule si risospinge verso l’alto e intorno ad esso si svolgono in successione dei petali più piccoli, rosso scuri, ripiegati su sé stessi, dei quali conservano tracce delle antere. Il fusto cresce, già vi si rivedono delle spine, le successive foglie isolate e colorate si rimpiccioliscono, fino a trapassare in foglie caulinarie, ora rossicce ed ora verdi; e si forma una serie di nodi regolari dalle cui gemme prorompono boccioli di rosa, per quanto imperfetti». Il disegno che fa eseguire ad illustrazione del testo, dimostra quanto gli stia a cuore facilitare il più possibile la comprensione della sua teoria.
Oggi sappiamo che questo fenomeno è il frutto di mutazioni genetiche che provocano squilibri ormonali e la trasformazione delle tube dello stilo della rosa in organi che assomigliano a foglie. Continuano tuttavia a restare sconosciute le cause fondamentali che provocano tali mutazioni. Geniale dunque Goethe, e la sua visione di una botanica «uscita dalla poesia». Deliberata la scelta di Peter Lambert di dedicare a lui una rosa muscosa, mutazione di una rosa centifolia.