La Stampa, 2 marzo 2018
Oggi lo streaming audiovisivo è in 250 milioni di case nel mondo
Sono 250 milioni le case nel mondo in cui si paga l’abbonamento ad un servizio di contenuti audiovisivi in streaming, come Netflix o Amazon Video. A dirlo è uno studio di Strategy Analytics, secondo cui il numero di abbonamenti a fine 2017 ha raggiunto i 345 milioni, con diverse famiglie che quindi hanno sottoscritto più di un servizio. La cifra spesa ogni mese è in media di 9,46 dollari, il 5% in più rispetto al 2016.
Gli analisti prevedono un trend in crescita per i prossimi anni. Stando alle stime, il numero di case in cui sarà presente almeno un abbonamento saranno circa 300 milioni alla fine di quest’anno, per salire a oltre 450 milioni entro il 2022.
A livello geografico la penetrazione è più alta negli Usa, con il 59% delle case che ha almeno un abbonamento. Seguono il Canada (51%) e la penisola scandinava con Norvegia (46%), Svezia (45%) e Finlandia (44%).
L’Italia è ventesima, con solo l’8% delle famiglie che ha un abbonamento. A confronto, il Regno Unito è al 34%, la Danimarca al 33%, la Germania al 19%, la Francia al 14% e la Spagna al 9%.
«I contenuti audiovisivi in streaming stanno rapidamente diventando una parte normale delle opzioni di intrattenimento delle persone – osserva l’analista Michael Goodman – L’utilizzo riguarda già circa la metà delle famiglie nei mercati più maturi, e probabilmente raggiungerà questi livelli anche in molti altri mercati in un prossimo futuro».
Secondo l’esperto, «i leader del mercato come Netflix e Amazon trarranno vantaggio da questa tendenza, ma ci sono opportunità importanti anche per le media company che attualmente sono concentrate di più sulla pay tv tradizionale».