Libero, 2 marzo 2018
Il vino del campione. Andrea Pirlo presenta bianchi e rossi di sua produzione. «Esporteremo anche in Cina. Ma la mia donna è astemia...»
Da fuoriclasse del calcio ha disegnato traiettorie imprendibili, «maledette», e gestito il centrocampo di Milan, Juve e della Nazionale come solo i più grandi sanno fare. Faceva il regista e ogni domenica, durante le partite, dava gioco e inventiva alla squadra. Adesso Andrea Pirlo ha chiuso quella carriera (la cerimonia d’addio al calcio sarà il 21 maggio a San Siro), ma non ha smesso di inebriare i suoi fan, infatti ora crea vini: Nitor, Marzì, Arduo, sono i nomi degli ultimi gioielli prodotti dall’azienda agricola di famiglia, la Pratum Coller srl, presentati l’altra sera nell’elegante cornice del Just Cavalli di Milano nel corso di una cena esclusiva curata dallo chef Fabio Francone. Filetto di vitello glassato e risotto alla milanese abbinati al rosso Arduo del 2016; tartare di ricciola, gazpacho agli agrumi e filetto di orata con il bianco Nitor della stessa annata. Anche nell’azienda vinicola il ruolo di Pirlo è da regista della nuova avventura perché, spiega, c’è uno staff di esperti enologi di grande esperienza, tra cui spiccano il toscano Carlo Ferrini e Roberto Ravelli, «io mi limito a dare suggerimenti, a vagliare i progetti, e a dire la mia da appassionato e da persona che è cresciuta tra le vigne del Bresciano. Assaggio».
Da ragazzino faceva la vendemmia?
«Sempre. È da lì che ho cominciato ad amare il vino e i prodotti della mia terra. Ho anche imparato a giocare a pallone tra le vigne di Flero, il mio paese. Già mio nonno produceva vino rosso. Poi ogni volta che tornavo a casa, dalla famiglia, mi è sempre piaciuto immergermi in quella natura».
Da quando la passione per il vino è diventata più di un semplice hobby?
«Da una decina d’anni, quando nel 2007 ho rilevato una tenuta vicino alla casa di mio padre e lì, con la mia famiglia, ho fondato l’azienda Pratum Coller».
Perché questo nome?
«Dal grande prato che si estende davanti alla cascina e dal nome della zona, Coler di Flero. Abbiamo messo insieme i due termini e abbiamo fatto in modo che suonassero bene insieme».
Ma possiamo dire che d’ora in poi Pirlo farà il vignaiolo o ci sarà ancora il calcio nella sua vita futura?
«No, calma. Ho smesso di giocare a novembre dopo tre anni negli Stati Uniti, a New York, sono tornato in Italia e adesso sto lanciando i miei vini perché è diventato più di un hobby, un business come lo è per tanti altri colleghi calciatori. Ma da qui a dire che farò il vignaiolo...».
Quindi cosa farà: l’allenatore o il dirigente?
«Qui parliamo solo dei miei vini».
Che sono biologici.
«Ecco, sì, ci tengo molto a questo. Nella mia azienda è tutto a basso impatto ambientale, nel rispetto della natura, no inquinamento, cerchiamo di preservare i vigneti che sono molto vecchi e di non intaccare l’ambiente».
State vendendo molto in Italia. E all’estero?
«In America il vino italiano è molto apprezzato e il mio sarà venduto anche là e poi abbiamo appena chiuso un altro accordo con la Cina, per cui entro pochi mesi contiamo di espanderci con la distribuzione».
Ma lei preferisce il bianco o il rosso?
«Tutti e due. In questo momento posso dire che bevo molto bianco, è da un po’ che è così, ma sarà il periodo. Dipende dai momenti».
Meglio fermo o bollicine?
«Anche qui direi che non ho preferenze. Mi piace tutto».
Lei, che è un intenditore: con il pesce si può bere anche il rosso?
«Io dico di sì. Sfatiamo il mito che si deve bere solo bianco».
Scusi Pirlo, ma lei è un campione dello sport. Un simbolo d’integrità. Non mi dica che ha alzato il gomito con l’alcol...
«Da giovane qualche sbronza me la sono presa anch’io... Poi se il vino è buono... Però quando giocavo non mi sono mai ubriacato».
Neanche dopo storiche vittorie con i compagni di squadra?
Sorride, sotto la barba folta che sui social fa tanto sex symbol, poi ci pensa un attimo: «Per festeggiare può capitare che si beva un po’ di più...».
Si è ispirato a Barzagli che produce vini e festeggia i suoi successi sportivi con un buon bicchiere?
«Lui produce in Sicilia ottimo vino, Ma siamo in tanti con questa passione... C’è anche lo spagnolo Iniesta che fa un buon rosato...».
Pirlo, sa che lei ha anche uno stuolo di ammiratrici e tifose che la considerano uno dei calciatori più affascinanti?
«.....».
Per conquistare una donna, bianco o rosso?
«La mia donna è astemia, quindi non mi sono posto il problema».