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 2018  marzo 02 Venerdì calendario

La battaglia di Alessandro Manzoni per ricevere i promessi sposi

A Bianca Milesi Mojon (Parigi)
Milano, 27 dicembre 1840
Veneratissima Amica
Colgo al volo un’occasione di mandarle i primi saggi d’un’edizione, per la quale Ella ha avute tante brighe; e non è certo mancato per la bontà sua, nè per l’indiscrezion mia, che non ne avesse ben di più. Spero che non ne sarà malcontenta. Gl’intagliatori son francesi, com’Ella sa, e abili molto, come confido ch’Ella abbia a dire. Il torcoliere pure è come francese, poichè ha lavorato costì undici anni. Unisco un’altra copia, che La prego di far gradire al Sig.r Boulanger, co’ miei più distinti complimenti.
Ho spesso Sue notizie, quando dai Iacopetti, quando da Pogliaghi; ma non è che un pis-aller. Non ho ancora potuto mandarla giù d’aver così poco profittato del suo soggiorno tra noi. E ora, non dobbiamo sperare di rivederla tra non molto? Quante chiacchiere si farebbe, e quanto gustose per me, e per chi m’appartiene! Intanto, se non è indiscrezione, le chiedo una riga, o un verso, come diciamo noi. Mi rammenti al caro e bravo Mojon, e a quel giovinetto che ha fatto un’apparizione nel mio studio. Mia madre, mia moglie, e la marmaglia le presentano i più affettuosi saluti; ed io, con quel tenero e cordiale rispetto, ch’Ella conosce, e che non verrà mai meno, passo a dirmele
Devot.mo amico e ser.re
Alessandro Manzoni
A Luigi Litta Modignani (Roma)

Milano, 22 dicembre 1841
Pregiatissimo Amico,
Vedendo i miei riveriti caratteri, Lei dice di certo: son noie. E non s’inganna; ma questo Le servirà di regola a non esser troppo buono con gl’indiscreti.
Il libraio Sig.r Gallarini non ha accettata una tratta speditagli da Guglielmini e Redaelli, per i 50 esemplari che riceve della nota edizione. Offre invece di scontarne 30; perchè, scrive, non ha che tanti associati, e i 20 esemplari di più, li tiene per venderli a opera compita. Poichè lo scrive, sarà; ma non essendo stipulata una tal restrizione, la regolarità e la ragione richiedono ch’egli renda conto di tutti gli esemplari che ha ricevuti; specialmente essendo conti del primo semestre, mentre siamo quasi alla fine del secondo. Vorrebbe Lei aver la bontà di metterlo sulla strada giusta, di stimolarlo, insomma di fare ciò che le circostanze indicheranno essere il meglio?
C’è anche l’altro libraio Sig.r Scalabrini, che riceve 24 esemplari, e non ha finora pagato nulla. Sarebbe troppa indiscrezione il pregarLa di stendere anche sopra questo la sua gentile ed efficace mano?
Finisco come ho cominciato, con dirLe che il mio troppo coraggio viene dalla sua troppa bontà. Accetti le mie scuse, e insieme le proteste dell’affettuoso ossequio, col quale ho l’onore di dirmeLe
Dev.mo servitore ed amico
Alessandro Manzoni