Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Le tre notizie più impressionanti relativamente alla tragedia dellaereo malese abbattuto al confine tra Ucraina e Russia.
• Sentiamo.
I morti sono 298, ma i corpi recuperati sono solo 282. Sulla sorte degli altri sedici cadaveri risponde un dispaccio dell’agenzia Interfax: «...degli altri non si sono trovati che frammenti...». Poi: questi morti, raccolti sul terreno, ficcati in grandi sacchi neri e portati nella città più vicina, cioè Torez, sono stati poi caricati su cinque vagoni, che i ribelli filorussi hanno assicurato «frigoriferi». Sono venuti a vedere esperti olandesi, i vagoni sono stati aperti e sono cominciati gli svenimenti, tra gli stessi ribelli armati che pretendevano di far la guardia. Il lezzo, uscito dai vagoni e provocato dalle salme in decomposizione, era insopportabile. I vagoni sono stati richiusi in tutta fretta. Uno degli esperti olandesi ha dovuto rispondere alla domanda: «Come risulta la conservazione dei corpi?». Il poveretto ha risposto: «Di buona qualità». Parlava con un microfono davanti alla bocca e una cinquantina di filorussi armati che lo circondavano. Infine: prima gli italiani, poi gli inglesi, quindi tutti gli altri hanno proibito ogni rotta che passi sul cielo ucraino. Che quel percorso fosse pericoloso doveva essere ovvio, ma le compagnie hanno preferito correre il rischio in modo da risparmiare sul carburante. Adesso le rotte passano sulla Bulgaria, il cui cielo è di norma attraversato ogni giorno da 2.400 aerei e il cui traffico, già in ascesa di un centinaio di voli al giorno, aumenterà a regime di almeno un 15%.
• C’è anche Obama, sempre più duro con Putin.
Sì, il presidente americano ieri ha detto: « Sono passati quattro giorni. Ho parlato con tante famiglie colpite. Le nostre preghiere vanno a loro. Dobbiamo scoprire la verità. Dobbiamo fare le indagini in maniera indipendente. Abbiamo bloccato la zona dov’è caduto l’aereo, ma i filorussi stanno ostacolando le ispezioni. Putin è direttamente responsabile. Sono stati i russi ad armare i separatisti russi, adesso i russi devono permettere che gli esperti facciano le loro indagini. Cosa stanno esattamente cercando di nascondere? Stanno rimuovendo le salme dal luogo dello schianto senza alcun rispetto per le vittime. Se la Russia continua ad appoggiare i separatisti il costo per il suo comportamento potrà solo aumentare». Putin è davvero isolato. Usa, Australia e Canada vogliono aumentare le sanzioni «contro una vasta gamma di interessi legati a diversi settori russi» (così il premier canadese Stephen Harper), Merkel, Cameron e Hollande hanno chiesto a Putin di permettere l’accesso agli ispettori Osce sul luogo del disastro minacciando conseguenze, Cameron, secondo il britannico Daily Mail, è pronto a congelare i miliardi degli oligarchi russi che vivono nel Regno Unito. Il premier olandese Mark Rutte ha pronunciato un duro discorso in Parlamento: «La Russia deve fare in modo di garantire l’accesso degli esperti internazionali al sito del disastro del volo della Malaysia Airlines e se nei prossimi giorni tale accesso resterà insufficiente, tutte le opzioni politiche, economiche e finanziarie contro i responsabili diretti o indiretti sono sul tavolo».
• Come rispondono i russi?
Dicono che c’era un aereo ucraino in volo vicino al Boeing malese. Gridano agli americani: dite di avere le prove di quello che è successo grazie alle immagini riprese dai satelliti. Perché non ce le fate vedere, queste immagini? Però Putin sta disperatamente cercando di recuperare una qualche alleanza. Ha telefonato al premier olandese, ha dato ordine di votare a favore del documento, all’esame del consiglio di sicurezza dell’Onu mentre stiamo scrivendo, in cui si stabilisce la creazione di una commissione internazionale d’inchiesta. Oggi, per parlare di Ucraina, si riuniscono a Bruxelles anche i ministri degli Esteri dei 28 paesi dell’area euro. Presiede la Mogherini, che promette una presa di posizione unitaria.
• Le scatole nere?
Sono tre. Due sono in mano ai ribelli. Il premier malese Najib Razak ha annunciato che i ribelli sono pronti a consegnarle agli esperti di Kuala Lumpur. Kiev ha diffuso un’intercettazione telefonica in cui si sente un mediatore di Mosca che dice di distruggere le scatole nere, «i nostri amici dall’alto, intendo quelli di Mosca, vogliono che le scatole nere spariscano».
• La guerra ha in qualche modo segnato il passo?
No, ci sono stati combattimenti assai accaniti intorno a Donetsk, capitale dei filorussi e che adesso i militari governativi tentano di riprendere. Ci sono stati dei morti tra i civili. Forse quattro, forse di più.
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