Giuseppina Manin, Corriere della Sera 22/7/2014, 22 luglio 2014
«BACH È PERFETTO PER I BAMBINI». BAHRAMI SI SCOPRE PIANISTA POP
Ha poco più di tre mesi, un bel ciuffo di capelli scuri e va pazza per Bach. «Appena lo sente, subito sorride. Ogni pianto si dissolve come per magia» assicura Ramin Bahrami, celebre pianista iraniano, da poche settimane padre fierissimo dell’incantevole Shahin Maria. Che, nonostante la sua verdissima età, fa già parte del fans club del grande Johann Sebastian. «Del resto ha cominciato ad ascoltarlo ben prima di nascere, già dentro il ventre di sua madre» ricorda. Forse anche prima, quando era così piccina da non sapere ancora se sarebbe stata maschio o femmina… E già il suo cuoricino pulsava veloce, al ritmo di una giga o di una sarabanda.
Ma si sa, Bach in casa Bahrami va come il pane. Papà Ramin lo celebra da sempre alla tastiera, mamma Maria Luisa Veneziano lo esegue all’organo. Così, quando Shahin Maria è venuta al mondo aveva già in dote più musica lei che gran parte dell’umanità nel corso di un’intera vita. «E visto che è nata di marzo, mese bachiano per eccellenza, l’anniversario di Johann Sebastian è il 21, oltre che primo giorno di primavera e inizio dell’anno zoroastriano, ho deciso di festeggiarla con un dono speciale: un disco ideato su misura per lei e per tutti i bimbi come lei».
«Bach for Babies», da poco uscito da Decca e già entrato nella classifica pop, 61esimo posto, è pensato per loro. Una ricca selezione bachiana, dalle «Variazioni Goldberg» alle «Cantate sacre» alla «Passione secondo Matteo». Cui si aggiungono brani di altri autori, da Gluck a Mozart a Brahms, alcuni in trascrizioni storiche, altri in arrangiamenti curati dallo stesso Barhami. «Il filo comune che lega queste pagine è la ricerca d’intimità, di un dialogo mai gridato tra chi le ha create, chi le esegue e chi le ascolta. Bach insegna tutto questo. Dà ordine e armonia, aiuta le capacità motorie e l’equilibrio. Bach è la grande bellezza, l’antidoto per stimolare le difese immunitarie alla confusione e alla volgarità. Mia madre mi addormentava con “Ich habe genug”, la stessa cantata apre la compilation per mia figlia. Non è mai troppo presto per accostarsi a quel mondo».
Ma Bach non serve solo per far dormire meglio i bebè. «Non credo alla leggenda che le “Variazioni Goldberg” siano state scritte per alleviare l’insonnia di un nobile. Al contrario, quel viaggio tra architetture sonore che non sembra avere fine sollecita la nostra ansia di infinito… La musica, quando è grande, aiuta a risvegliare le menti. Mia nonna paterna soffriva di Alzheimer. Aveva cancellato ogni traccia del passato, persino i nomi di chi più aveva amato. Ma si ricordava benissimo i 50 lieder di Schubert che da giovane aveva cantato come soprano. La musica ci insegna a rinnovare i nostri sogni. Ci rende persone migliori». Da bebè e pure da grandi. «Questo disco l’ho pensato per i bimbi ma forse può aiutare anche gli adulti. In ciascuno di noi, sostiene Pascoli, vive per sempre un “fanciullino”. Che aspetta solo di essere ridestato».
L’entusiasmo che la piccola Shahin Maria mostra per la musica di «zio» Bach spinge Ramin a un progetto anche più audace. Tra i tanti concerti già in programma (è artista in residence all’Emilia Romagna Festival, aprirà la stagione cameristica di Santa Cecilia, in autunno sarà a Milano con la Verdi) Bahrami vorrebbe aggiungerne uno molto speciale. «Un concerto aperto ai piccolissimi e ai loro genitori. Dove per una volta nessuno si debba scandalizzare se un bimbo piange o strilla. Un po’ inconsueto, vero. Ma mi piacerebbe provarci. Bach for Babies. Di qualsiasi età».
Giuseppina Manin