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 2014  luglio 22 Martedì calendario

CAMPIONE

«Un campione è un campione. Un campione è solo se stesso. Un campione è un capostipite. Un campione è unico. E un campione è uno che va forte dall’inizio alla fine dell’anno. Ed è quello che la gente del ciclismo vuole» (Vincenzo Nibali secondo Bernard Hinault, cinque volte vincitore del Tour).

FUGA «La cosa che mi ha ferito di più? L’accusa di essere scappato. L’idea della fuga. Non è vero. L’ho dimostrato nella mia vita, personale e professionale. È successo a Parma, dopo il crac Parmalat: sono scappati in tanti, io sono rimasto e con la mia squadrettina siamo arrivati quinti. È successo a Firenze. E non sono scappato dalla federazione: siamo tutti dimissionari! Quindi io non sono scappato da nes-su-no. Fuga? Fuga de che?» (Cesare Prandelli).

COCCODRILLI «Non possiamo fare i coccodrilli e piangere sul latte versato e sulle uova mangiate» (Giovanni Trapattoni).

PIANTO «In questa stagione spesso mi è capitato di farmi prendere dal panico e di non riuscire a esprimermi. Ai quarti piangevo già sotto la maschera, ma mi ripetevo di stare tranquilla» (Rossella Fiamingo, medaglia d’oro nella spada al mondiale di Kazan).

PAZZO «Vorrei sfidare Cristiano Ronaldo, il mio idolo di cui ho lo stesso numero di maglia, il 7, nella finale di Champions League, e vincere. Non mi sento un pazzo. Possiamo arrivare in fondo con questo Napoli. Per me, da ex madridista, sarebbe fantastico» (José Maria Callejon).

RAZIONALE «Allegri è una persona molto equilibrata, molto razionale. Certo, all’inizio per lui non sarà facile e si è già capito, ma è un allenatore preparato. Comunque, con o senza Conte la Juve resta un punto di riferimento per la lotta scudetto» (Vincenzo Montella).

CASINO «Il solito casino italiano. Montezemolo le sta provando tutte, ha messo Mattiacci al posto di Domenicali, ha cercato di prendere Newey e non c’è riuscito. Le cose non cambiano dall’oggi al domani. Alonso deve essere molto frustrato, però lo stipendio che prende dovrebbe alleviare la sofferenza» (Niki Lauda e la crisi della Ferrari).

FUMO «Deve esserci un nesso tra calcio e fumo. Gli spagnoli non fanno casino allo stadio ma non c’è verso di farli smettere di fumare nei locali pubblici. Gli italiani hanno smesso di fumare ma continuano a fare casino allo stadio» (Damiano Tommasi).