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 2011  giugno 14 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Francesco Saverio Romano
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Il quorum è stato raggiunto, i sì hanno vinto con percentuali bulgare, è escluso che l’Italia possa in futuro dotarsi di impianti nucleari o che possa cedere a privati la gestione di acquedotti e rubinetti o che sia consentito al presidente del Consiglio e ai suoi ministri di opporre a un tribunale la norma – abrogata per sempre – del cosiddetto “legittimo impedimento”. Erano 16 anni che un referendum non raccoglieva un numero di voti sufficiente a far scattare l’abrogazione, come si sa ormai universalmente il 50% + 1 degli aventi diritto.

Prima di tutto completiamo il quadro con le cifre.
Ha votato il 57 per cento degli aventi diritti, percentuale che diminuisce di qualche decimo di punto se si considera il voto degli italiani all’estero. Il voto degli italiani all’estero, qualunque sia la sentenza della Cassazione, non può comunque in nessun caso modificare i risultati. In tutte e quattro le consultazioni i “sì” hanno ottenuto il 95% dei voti. Il maggior numero di “sì” è andato al secondo quesito sull’acqua, quello relativo ai profitti (96,2%). Il minor numero di “sì” al referendum sull’energia nucleare (94,6). Affluenza più alta al Nord che al Sud, dettaglio che può indurre qualche ulteriore riflessione nella Lega, anche se, storicamente, è sempre stato così.

Come mai stavolta s’è raggiunto il quorum? Il referendum sembrava un attrezzo democratico completamente fuori moda.
Due ragioni, secondo me. Primo, la tragedia di Fukushima che ha fatto sentire a molti come indispensabile una presa di posizione contraria all’energia nucleare. È quello che Feltri, in televisione, ha semplicemente chiamato «la paura«. È il referendum che ha generato il maggior rammarico, almeno apparentemente, nel premier: «Il popolo sta decidendo che dovremo rinunciare a questo tipo di enertgia» ha detto ieri mattina a urne ancora aperte (il premier ha rilasciato dichiarazioni assai sobrie: «Prendiamo atto… la volontà del popolo…»). Seconda ragione: il desiderio forte in una parte dell’elettorato molto cospicua di mandare a Berlusconi (e probabilmente anche a Bossi) un messaggio preciso: la tua stagione è finita, per favore togliti di mezzo.

I politici di centro-destra negano che al referendum si possa dare un’interpretazione politica. Per lo men un’interpretazone politica capace di provocare una caduta del governo o addirittura nuove elezioni.
Mica tutti. Polverini e Alemanno sono andati a votare, e l’hanno fatto in modo eclatante, in modo che si sapesse. Stessa cosa Zaia, e stessa cosa Maroni, che ha ritirato le schede sull’acqua votando due sì. Sono segni di una lacerazione profonda all’interno del centro-destra. A voto acquisito Alemanno ha rilasciato questa dichiarazione: «Il centrodestra non può in alcun modo minimizzare questo risultato e deve trarne conseguenze dal punto di vista della propria rotta politica e da quello dei propri contenuti programmatici». Calderoli era stato anche più dur «Alle amministrative due settimane fa abbiamo preso la prima sberla, ora con il referendum è arrivata la seconda sberla e non vorrei che quella di prendere sberle diventasse un’abitudine. Per questo domenica andremo a Pontida per dire quello che Berlusconi dovrà portare in aula il 22 giugno, visto che vorremmo evitare che, in quanto a sberle, si concretizzi il proverbio per cui non c’è il due senza il tre...». Questa dichiarazione rende la festa leghista di Pontida un passaggio cruciale: Bossi dovrà evitare fischi e contestazioni e sarà costretto a chiedere magari la luna per rimontare la corrente. Di sicur l’abbassamento delle tasse, i ministeri a Milano e molto probabilmente la fine delle missioni all’estero per risparmiare soldi e per tentare di arginare l’emigrazione libica. Veramente la Lega si aspetta che Berlusconi, alla Camera il 22, sia in grado di far promesse tanto impegnative? La fine della guerra di Libia non compete al governo italiano. L’aria è che la Lega voglia andare a votare. Maroni l’ha detto esplicitamente ieri in un’intervista al “Corriere”: o c’è la svolta o ci sono le urne. La svolta, con una maggioranza imperniata sui cosiddetti responsabili, non è semplice.

Il centro-sinistra?
Bersani ha chiesto le dimissioni del governo. Bella la definizione del vot «È stato un altro referendum sul divorzio, sul divorzio tra il governo e il paese». Di Pietro ha scelto una linea molto moderata: «Come ho detto prima del voto, i referendum non erano su Berlusconi. Non vanno adoperati adesso per far cadere il governo». Fini, Casini e Rutelli hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, in nome del Terzo Polo. Chiedono anche loro che Berlusconi se ne vada.

Può il premier, dopo l’abrogazione popolare del legittimo impedimento, pretendere altre leggi che limitino le azioni dei giudici contro di lui?
Prima del voto s’era sentita la chiacchiera per cui il Cav vorrebbe adesso far approvare di corsa dal Senato il “processo breve”. Ho l’impressione che sarà difficile. Non glielo permetterà la Lega e molto probabilmente Napolitano, con quel 95% di sì, avrebbe in mano una ragione forte per non firmare. [Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 14 giugno 2011]
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