Enrico Sisti, la Repubblica 14/6/2011, 14 giugno 2011
A NOVARA IL CAMPO DEL FUTURO. LA SERIE A DEBUTTA SUL SINTETICO
«Manca solo il fango, il resto c´è tutto». Domenica sera Maurizio Gilardi, presidente della Italgreen, la ditta costruttrice del manto sintetico del Piola di Novara, ha bacchettato il telecronista di Novara-Padova: «Dice che il pallone non rimbalza ma schizza! Non è vero. Rimbalza come deve rimbalzare sull´erba!».
E l´erba sintetica di nuovissima generazione è sempre meno sintetica. «In due anni sono stati fatti progressi straordinari in termini di resa, durata, e sicurezza per i materiali utilizzati: adesso tutti i parametri, rimbalzo, scorrevolezza del pallone, torsione degli arti, frenate, accelerazioni, stacchi, rischio infortuni, combaciano con quelli dell´erba vera». Sempre meno elementi termoplastici e sempre più sostanze vegetali (la fibra di cocco) vanno a comporre l´intaso su cui si innesta il filato verde in polietilene. Con rischi zero per la salute. Nell´ultima evoluzione, già brevettata, è scomparsa anche la vecchia terminologia di "erba artificiale": d´ora in poi si parlerà di "erba naturale rinforzata". Si chiama Football Green Live e consiste in un intaso artificiale di fibre vegetali (il solito cocco) che sembra terriccio (ha anche l´odore del terriccio) sul quale viene piantato il seme dell´erba naturale. La Fifa ha deciso di non omologarlo: «Se è erba naturale non c´è bisogno di omologazione». Il primo campo italiano di erba naturale rinforzata viene installato nel 2007 a Centro di preparazione olimpica di Tirrenia, il secondo a San Marino nel 2009 e lì ha giocato l´Olanda futura vice-campione del mondo.
Il Novara sarà la prima squadra a giocare in serie A con un campo d´erba non naturale: «Nessuno degli avversari si è mai lamentato quest´anno. Perdevano e non se la prendevano col campo». L´erba e la tecnologia crescono veloci. Le frasi di Mourinho sull´erba del Luzhniki di Mosca (quarti di Champions 2010) sono da antologia del calcio: «Sono gli unici ad averlo». Ma anche da antologia delle bugie. Mou dimenticava che almeno quindici club europei, di prima e di seconda fascia, avevano già scelto, con il benestare dell´Uefa, la soluzione sintetica: il Boavista, lo Spartak e il Cska Mosca, l´Elfsborg in Svezia (dove ha giocato la Lazio in Europa League), lo Young Boys e il Neuchâtel in Svizzera, il Salisburgo (che fu di Trapattoni) in Austria. In Francia c´è stata polemica quando Nancy e Lorient si sono consegnati alle "pelouses synthétiques": «D´estate i giocatori hanno i piedi in fiamme», protestarono i preparatori all´inizio della preparazione. Ma avevano speso poco e i loro campi erano pieni di caucciù e l´erba finta era vecchia di due generazioni. E sono corsi ai ripari. Anche se costosa, l´erba naturale rinforzata assicura un consistente risparmio: «Meno costi di manutenzione, meno personale e la certezza che nessuna partita potrà mai rovinare il manto. Però bisogna tagliarla e annaffiarla. Perché è erba vera (su base artificiale/naturale ndr)». Erba per estimatori. «Un giorno potrebbe essere anche il futuro del tennis», ha detto Roger Federer. L´era delle "rizollature", che nell´ultima stagione hanno fatto impazzire i giardinieri di San Siro e rinunciare quelli del Bentegodi e di Marassi, potrebbe così avere gli anni contati. «Per impiantare un campo d´erba naturale rinforzata ci vogliono venti giorni: cinque per l´allestimento del manto e quindici per dare il tempo all´erba di crescere», spiegano alla Limonda che applicherà la sua ultima frontiera tecnologica anche i nuovi campi di Coverciano, già in sintetico: «Pronti per il raduno di settembre della Nazionale».
Dopo il Novara, anche Genoa e Samp sarebbero pronte ad accogliere l´erba naturale rinforzata. Ma c´è qualche scoglio da superare col comune che per l´uso di Marassi aspetta ancora qualche pagamento arretrato da Garrone e Preziosi. Siena è più vicina: «Il comune e il presidente Mezzaroma sono d´accordo. Potremmo accordarci fra poco», spiegano alla Limonda, che con Italgreen si sono divisi Novara: alla prima Novarello, il centro sportivo del club, ai secondi lo stadio. Costo di un campo del genere? Intorno ai 400 mila euro (40/55 euro a mq). L´erba del vicino italiano attira gli stranieri. Italiano l´Adidas Performance Center dell´Ajax. Italiani i prossimi campi ad Adu Dhabi. Italiani cinque campi in Israele e in Giappone ancora da allestire. Italiano lo stadio di Ryihad in Arabia Saudita. Italiano lo stadio del Cairo dove s´è giocato il Mondiale U20. «E poi adesso vi diamo anche il profumo dell´erba vera». Come dire: che volete di più?